he in oltre un Zio per nome Pietroì fratello di fuo padre , Senatore di molto credito, e tre Fratelli, Marino Carlo , e Bertuccio . Quelli , come nel feguito di quelle memorie vedremo, gli furono compagni nelle prime fpedizioni militari , ma non eguali nella grandezza dei fuccelfi; e nondimeno, forfè più felici nella non con-tefa moderazione della fama, di quel- lo ila ilato poi Vettore nella invidiata fu a gloria. Nel fuo parentado poi fu un’ Antonio Piiàni , che applicò agli iludj della riforma delle Venete leggi fatta dal Doge Andrea Dandolo, detto Contino: un’ Andrea Pifa-ni , che fu all’imprefa della fettima ricupera della Città di Zara; e Stef-fano Pifani , che qualche parte ha avuta nella gran guerra di Chioggia. Altri congiunti ebbe ancora d’altro Cafato , e fra queili, due ne ricordano nella ofcurità di quel fecolo, le Cronache; cioè Andrea Contarini Procuratore , e Bortolameo Gradenigo. Il primo di grand’equità d’animo, e di eiimia purità di coltumi, occupò li più ragguardevoli polli della Repubblica , e coi fervigj ad eifa rei! , fa- ililì in vecchiezza, Tuo malgrado, alla dignità del Dogado ; ed il fecondo militò neH’aifed;o di Chioggia, ed ivi gloriofamente morì. Ma Vettore Pifani frattanto, dalla Sua e