230 „ la difefa della Serenità Voftra, ed „ all’aumento della Tua gloria, e di ,, quella dello Stato fecero correr „ quel mare tinto dapertutto del „ langue de’ Genove/i, ed empiro-,, no delle perfone loro le voftre „ prigioni . Se mò adeifo fieno ve-,, nuti tanto avanti , ma non da „ loro foli , che non avrebbono a-,, vuto mai tanto ardimento , fenza „ effe re accompagnati a quelli altri „ vicini noftri perpetui nimici, che „ recano qualche difturbo, e met-„ tono in qualche peniiere quefta „ Città; fpcro in Dio noftro Signo-„ re, che le ha dato principio, e 1’ „ ha mantenuta in iftato , grandez-„ za , e dignità , che la conferverà ,, pure in molta gloria, e darà gra-„ zia a me, confidando maffimamen-„ te nella gran prudenza di Voftra „ Serenità, e dirigendo a buon fine „ tutte le mie operazioni, che que-„ ile mie medefìme mani , le leve-„ ranno d’attorno i pericoli, che la ,, fpaventano , e condurranno forfè „ le fue galere vittoriofe , e trion-j, „ fanti nella Riviera di Genova, co-,, me le ho pure altre volte condot- 53 te , 221 ,, te , c iuccederà tutto da qui „ avanti profperamente. E intanto, „ quanto a me , do laude a Dio, 3, che vivendo, conferverò la libertà „ della mia cara patria, e morendo, 3, morirò in fua difefa . “ Ciò detto verfo il governo, iì rivolfe al popolo , e parlò anche a quello con orazione sì tenera , e viva iniieme , animandolo alla difefa , e libertà , che tutto ad una voce s’intefe gridare ,, galee galee , armi armi , vi-,, va S. Marco, e Vettor Pifani, tc tratto avendo dal cuore d’ ognuno , e rifvegliato , ed accefo con le lue parole quel zelo, quell’ animo , e quella ipeme , che prima giaceva u-niverfalmente languida, ed oppreifa. Il governo diede fubito dopo a Vet- ino^ar“*im tore d’armar fei galee, mol te barche, feigaiee.e ganzaruoli, e paliichermi, e compar- raolti »ltri lo il mattino feguente in compagnia lcsnl* di Michele Steno in piazza , ritro-volla piena di popolo , che ftav’ attendendolo, fuonando le trombe , e gridando al folito „ viva Vettor Pi-„ fani, eh’è noitro padre. te E fer-Aiatoviiì in mezzo , volgendo corte-femente lo fguardo dall' una parte , e dall* c