GRAN BRETAGNA il Reale Istituto dei Pittori, il New English Art Club, la Reale Società degli Artisti inglesi, la Reale Società degli incisori e acquafortisti, la Reale Società degli scultori ed anche il Reale Collegio d’Arte. La pittura d’acquarello, un importante ramo delle belle arti britanniche, è rappresentata dalle opere di David Jones, Henry Rushbury Claude Muncaster, Frederick Porter, Albert Rutherston, P. H. Jowett e dal J. D. Innes. La mostra contiene le opere di due scultori, W. Reid Dick e Maurice Lambert, e di tre incisori, F. L. Griggs, Clare Leighton, e « Orovida », che è una figlia del ben noto pittore, Lucien Pissarro. Le incisioni di questi due ultimi e le xilografie di Clare Leighton sono universalmente considerate di notevole merito ed è interessante notare come due di questi eminenti artisti sieno donne. La Galleria del Padiglione Britannico, che è stata riservata per la mostra delle incisioni, conterrà anche un gruppo di acque-forti di Oliver Hall ed un gruppo di xilografie di Ethelbert White. La collezione, ristretta nei limiti richiesti, si può dire che rappresenti le varie scuole ed i movimenti moderni dell’arte britannica. Molti di questi artisti hanno già esposto in Italia. La cosidetta pittura astratta è rappresentata dalle opere di Ben Ni-cholson. Naturalismo fermo, una delle maniere più persistenti del pensiero della pittura britannica, si può vedere nelle opere di Ethelbert White e con una tinta più calda e più romantica (che ci fa pensare ad Hanley Spencer) nelle opere di John Aldridge. L’influenza dell’impressionismo si può rintracciare nei quadri di molti pittori, specialmente in quelli di Vanessa Bell e Winifred Nicholson. mentre l’arte più familiare dell’ Accademia Reale è degnamente rappresentata da Arnesby Brown e Oliver Hall. La scultura di Reid Dick e Maurice Lambert presenta un interessante contrasto fra il vecchio metodo accademico e gli esperimenti moderni che vanno alla ricerca di una nuova espressione, la quale, dicesi, sarà più prettamente sculturale nel metodo e nella concezione. ALFRED A. LONGDEN — 294 —