FRANCIA verso il mondo esterno, questo in Ottone Friesz e in Vlamlnck, che appartengono al gruppo dei « fauvee ■ e che dipingono, con differenti mezzi, paesaggi lirici ; in Dufrenoy che si compiace dei belli impasti, in Dunoyer de Segonzac che ricrea la sua natale Ile-de-France o la Provenza del C6-zanne, che costruisce delle colline fatte di terre solide, piene di alberi massicci, ma dove si ritrovano gli agili arabeschi del suoi disegni. La cura dell'arte grafica è visibile in Dufy, che trasforma la natura se» guendo la sua personale visione e la rende ellitticamente, o In Vergè-Sarrat che, nella sua pittura, si ricorda di essere un eccellente acquafortista. Dufre-sne è uno spirito inquieto che, partito da Gauguin, è passato per il cubismo e che, nelle sue ultime opere, prendendo per soggetto 1 temi classici più battuti, cerca innanzi tutto l'equilibrio delle masse e l'armonia del colori. Sono presenti anche parecchi giovani : Yves Albe che non teme di preconizzare il ritorno al « soggetto » e Insiste sul « carattere », Brlanchon, sottile combinatore di toni, Charles Blanc le cui nature morte e 1 cui ritratti furono assai notati nelle ultime esposizioni. Tutti questi artisti ci comprovano che il tempo delle teorie è finito. Se non rappresentano tutta la scuola francese, no esprimono almeno alcuni caratteri : essi si liberano dalle astrazioni, non dlsprezzano la natura, ma non vedono in essa — come raccomandava Manet — « che una raccolta d’indicazioni, un parapetto che impedisce di cadere nella banalità ». E Manet aggiungeva « bisogna sentirsi sempre padroni e fare ciò che diverte » vale a dire ciò che è nell’indole propria. E non è forse questo il consiglio seguito da Louise Hervicu, tanto grande disegnatrice quanto buona scrittrice ; essa che con del bianco e del nero, sa rendere le velature d’un fiore, la lucentezza di una maiolica, il velluto di un'epidermide, la madreperla d'una conchiglia, tutte insomma le materie, e che, come S. Francesco, ama tutte le creature o dà anima all'inanimato ? Non è questo il consiglio che ha ascoltato Frélaut, il quale nelle sue incisioni esprime l’asprezza, la malinconia, ma anche la potenza della sua Bretagna ? Cinque scultori hanno mandato qui delle opere : Maillol, questo medi-terraneo che sembra naturalmente animato da spirito classico e che, nelle sue figure femminili, giunge ad una compiutezza di forma c ad una semplicità di linee che sono quelle dei maestri ; Wlerick e Dejean, 1 cui nudi sono sapientemente modellati; Niclausse che rende 1 diversi caratteri dei suoi modelli, Philippe Besnard, erede di un illustre nome, creatore di moderne Afroditi. Tutti questi artisti contemporanei sono stati scelti in seguito a co- — 281 —