188 incendiando, e predando quante Venete navi, e galee gli fi paravan dinanzi , tra quali una Veneta Cocca fin fopra porto , e fugli occhi di Venezia, fenzacchè il Giufti-niano, nè gli altri capi ardiffer'oilar-gli> dalla paura di non eiTer difefo, mormorò con aperto difprezzo sì del Comandante , che dei Proveditori Pietro Mocenigo , e Giovanni Gra-denigo, che aveano i loro alloggiamenti fui porco ileifo. Più fe ne commoife in appreffo , quando con grandiifim’armata, occupatiMalamoc-co, Peleilrina , e gli altri litorali , videfi Pietro Doria ( fucceifo nel comando a Luciano) unirli alCarra-refe, e queilo renderii padrone dell’ importante torre delle Bebbe , del Muranzano , e quaii d’ ogni altro flato della Repubblica in terra ferma , falvocchè di Trevigi . Ma lo fpavento fu indicibile quando ambi due pofcia uniti infieme s’ affacciarono al porto di S.Niccolò, sbarcarono fui lido le genti , ed affalirono , e prefero la Chiefa, tentando di farii t forti in effa, non avendo faputo que* Veneti Comandanti nè prevenire , nè ■ x8s> nè impedir tanta ruina . Nè il potè aferivere', che a mera fortuna , che poco poi l’inimico sloggiale , avendo evacuato quel porto, fenz’eiferne fcacciato , per la mancanza , in eh’ era di cavalleria , e il riducefl’e con tutto l’oite a Chioggia. Ma mirandoli in terrà, ed in mare, e d’ogn’intorno le lagune circondato il popolo da' Genove!!, Carrareii, Ungari, Furla-ni, e dà tutta la lega, e già del vigor de’Nobili diffidando , corfe piagnendo., e gridando per lo fpaven-to , al pubblico palazzo a chiedere iftantemente, che li faceife la pace. Ma quefta .dal fuperbo Doria, e dal-la lega fu negata , onde poi finalmente difperato, e dalla difperazion. .fatto audace, e contro 1’ inimico , e contro i propri patrizi, per refiftere a quello, «diede in pubblico quanto avea , e per ailrigner quefti alla di-fefa, ragunatofi fulla piazza a romo-re , protetto. ili non voleri! portare alle trincee del Lido , fe non vi il # portavano ancora i Nobili . E come 11 popoi* %quefti fe he ritiravano , feufandofe- chiede v«: ne in varie guife, ii mife , unito al- ^ le ciurme ad efclamare ; viva il po- po-