78 ciffitudine de’ venti n’ erano per anche pervenuti gli avvili. Sicché per condizione dell’ umana natura avviluppata , e mofsa, fenz’ avvederfene, dentro la macchina delle combinazioni degli affari civili, il Senato occupato alla direzion generale della guerra , ftrappò , fenza i'aperlo , di mano al fuo Generale, e per confe-guenza a fe medeiìmo, la quaii certa vittoria, ed il Pifani ftandoii in traccia di confeguirla, fe non incontrava a Tropèa il recato decreto, pò* tea metter a rifchio i frutti preziosi d’una nuova alleanza, dalla quale s* attendeva la Repubblica il più valido preiidio nella guerra. La nuova Ducale gli commetteva di portariì , ovunque fofse, ed a qualunque im. prefa attendefse, immediate in golfo , dove avrebbe ritrovata un’altra veneta fquadra congiunta a più galee Catalane, dai Comandanti della quale avrebbe intefa, la urgente direzione, chedovea prendere. Non fenza grave cordoglio , obbedì prontamente, ed attraverfato il Golfo, rinvenne non molto lungi da Zara die-* ci- 79 cinove vele, cinque Catalane, e quattordici Venete, delle quali quattordici, per altro, quattro eran quelle, ch’egli da Ottranto avea fpedite a Venezia. Da que’Veneti Comandanti , che tofto che fu feoperto nell’ acque di Zara , gli vennero incontro , intefe i pubblici fegni che s’ erano fatti d’ allegrezza in Venezia alla nuova della vittoria d'Anzio, ed alla comparfa del Fiefco , ed i fenii d’onore, con i quali il Senato glie ne fignificava l’aggradimento. Ma per isvilluppar chiaramente, donde provenire la nuova commiifione , bifo-gnò, che rilevate come fin d’allora, che i Genovefi aveano fpediti quà , e là Ambafciadori ad invitare in lega feco loro que’Prencipi, che negli ultimi tempi erano flati in guerra co’Veneziani, aveano facilmente for-tito d’ impegnare nei loro intereifi Francefco Carrarefe Signor di Padova, il quale dopo un’incomoda , ed jgnominiofa pace , celando con la ii-mulazione la nimiftà, ardea di brama di opprimere , e diftruggere la Veneta Repubblica . Intefe come que-