PADIGLIONE DELLA CECOSLOVACCHIA. Commissario ordinatore : Prof. V. V. STECH. Il programma della Biennale di quest’ anno stabilisce che gli artisti debbano presentarsi al pubblico con una serie di opere, e ciò nella giusta considerazione che un solo lavoro non può dare un’ Idea sufficiente della personalità artistica di un autore. La nostra Sezione rispetta soltanto in parte questa disposizione, sebbene anche in Cecoslovacchia se ne riconosca la saggia opportunità. Il compito ò troppo difficile. Il nostro Padiglione non ha la vastità necessaria per poter rappresentare chiaramente la produzione d’arte di un paese, esplicare in modo evidente l’attività e le tendenze dei cèchi, degli slovacchi, dei tedeschi nella varietà dei loro principli artistici e, oltre a ciò, mettere in evidenza le singole individualità. La nostra raccolta serve quindi soltanto a dare un’immagine di ciò che avviene da noi nel campo della pittura e della scultura, un’ idea della collaborazione esistente fra i nostri popoli, dell'attività artistica della nostra generazione, e degli sviluppi a cui le varie tendenze sono arrivate. Siamo un paese del centro, posto fra il settentrione e il sud, verso il quale ha sempre teso il nostro spirito e che continua anche oggi ad ispirarci. Un paese già da tempo deciso di unirsi all’ Occidente, pur avendo conservato alcuni elementi deU’anlma orientale. La Cecoslovacchia è uno Stato d’una grande attività industriale, formato però organicamente dalla campagna la quale ha determinato e in parte tuttora determina il ritmo dei suoi legami spirituali con la natura. H passato agricolo dello Stato cecoslovacco continua a manifestarsi nella tendenza alla decorazione vivacemente colorita, frutto di una esperienza ottica nella stilizzazione delle figure, così come la troviamo negli allegri disegni di Josef Lada, Il quale unisce uomini e animali in un’epica rievocazione di passate vicende. Il senso rustico dà forza alle note di colore di Vàclav Spàla, passato attraverso il cubismo; e lo si trova anche In Martin Benka nelle sue evocazioni della cultura popolare slovacca già in decadenza. L' ornamentazione immediata e sub-cosciente è quasi sempre attenuata e regolata dall’ educazione e trasformata in opera d’arte ; Jakub Obrovcky e Oldrich Blazicek richiamano tuttavia la nostra attenzione con la loro particolare gioia coloristica oltremodo viva e sensuale. Ma questi pittori moravi sono anche dei buoni pittori europei, giacché tanto loro quanto gli altri nostri artisti hanno pienamente aderito alla vita artistica mondiale e la loro nazionalità si riconosce specialmente nell’ accento sentimentale, in un certo — 272 —