274 leato vicino, che la falvarte. E iic-com’erano inque’tempii Cittadini alteri, e fuperbi dell’opulenza de’ tràffici, e dell’autorità, che aveano per tutta Italia, difdegnavano acerbamente di vederi! ridotti in un momento, con tante forze, che poco prima ren-deanli ficuri, alle maggiori anguftie, riflettendo, le ricchezze loro, e la fi-curezza mede/ima eifer porte a cimento per eiferfi ormai daddovero i Genoveil impadroniti del mare ; e non poteano per quell'alterezza tól-lbrare di veder/! condotti a tal calamità fenza credere, che quella tanta ruina non poterte erter nata fenza colpa del Comandante . Si rifve-gliarono quindi le antiche nimiftà ; nel Doge per i liberi modi , e mi-naccie ufate per indurlo ad accettare il principato ; in Pietro Cornaro il Procutatore per l’infuito fattogli in pien Senato; ed in Taddeo Giu-rtiniano che l’emulava, e che /limandolo, e per cafato, e per qualità , a sè di molto inferiore, avealo nondimeno dovuto mirare nelle paflate competenze, innalzato più volte a confronto proprio , alle ambite di- 175 gnità . Difpoiìzioni tali congiunte ad autorità , ed in frangenti d.’ una pubblica fciagura di tanto riguardo, facilmente ingombrarono gli animi di privata paffione. Quefti animi così difpoiti s’accefero, e acceii, rapidamente feduffero a paifare da un primo fofpetto alla credenza, dalla credenza all’imputazione , e pretto preilo , non fu tra grandi , chi precipitando il giudicio, non lo cre-deife reo , e per ciò degno del più fevero caftigo. Ad alimentare il furore, ed infurrezione di quefti, fi ag-siunfero sii Avogadori d’ allora Pie^ tro Emo, Pancrazio Zorzi, e Filippo Salamon per eiler ftretti parenti del Bragadino Proveditore, e dei So-pracomiti più ragguardevoli * o morti , o fatti prigioni . Le paffioni degli uni combinando con quelle degli altri , facilmente partorirono 5 che alcuni de’Configlieri, come Giacopo Dolfino , Andrea Donato, e Pietro Moroiìni, pur eglino antichi nimici della famiglia Pifani per le con/imi-« li cagioni della rotta di Porcolungo, ailìfterono alla trama con la dignità, di cui, per la gravità del carico, erano