PADIGLIONE DELLA POLONIA. Commissario ordinatore, Delegato del Governo Polacco : Dottor MIECZY-SLAW TRETER, Docente all’Unlversità di Varsavia, Direttore del-l’Associazlone per i’Espansione dell’Arte Polacca all’Estero. L’ Esposizione Polacca è stata organizzata, in accordo con la Sezione di Arti Plastiche della « Società di Espansione dell’arte polacca all’Estero » sotto 11 patrocinio del Ministero degli Affari Esteri e del Ministero dei Culti e dell’ Istruzione Pubblica (« Tosspo ») da : J. CZAYKOWSKI, K. FRYCZ, WL. JAROCKI, W. JASTRZEBOWSKI, T. PRUSZ-KOWSKI, Dr. M. TRETER, J. WARCHALOWSKI, W. WASO-WICZET, B. PNIEWSKI. In conformità alla nostra promessa di due anni or sono, espongono a questa XIX Biennale soltanto artisti che non hanno figurato, nel Padiglione polacco, all’Esposizione precedente. Il pittore Jedrzejewski, con un quadro, ne è la sola eccezione. Noi seguiamo inoltre, per quanto è possibile, il programma stabilito nel 1932 a Venezia nella adunanza di tutti i Commissari delle Nazioni partecipanti alla XIX Biennale, adunanza presieduta da S. E. il co. Volpi di Misurata, nella quale si è deciso di limitare il numero degli artisti invitati, e di questi, accogliere — in compenso — un maggior numero di opere. Degli attuali espositori di questo Padiglione nessuno pittore — salvo il su ricordato artista — ha mai partecipato alle Biennali di Venezia. Essi appartengono tutti alla novissima generazione e possono giustamente essere considerati come i più giovani rappresentanti dell* arte polacca del dopo guerra. Pur esistendo in Polonia tendenze artistiche diverse e gruppi diversi di artisti (distribuiti neilé varie città quali Varsavia, Cracovia, Lwow, Wilno, Poznan, Torun Lodz ecc., dove, in complesso, raggiungono la ventina) la pittura polacca si divide in due correnti principali. La prima, che richiamandosi alle antiche tradizioni tiene all’esattezza della composizione e alla purezza della linea e alla solidità tecnica del mestiere; la seconda, moderna per eccellenza, che reca l’impronta più forte o più debole, ma ad ogni modo incontestabile, de YEcole de Paris. Il suo segno di riconoscimento e il colore, ciò che vuol dire l’armonia coloristica unita a quella della composizione. Entrambe queste correnti sono rappresentate nel nostro Padiglione. La sala di mezzo è occupata dai membri della Confraternità di San Luca. — 356 —