33^ ottavi ior- prefagire, che di giorno in giorno la tua fui«- Qttà s’arrendeffe, ma un’ultimo ten- tandò ari- . 7 r beiiione il tativo procuro ancora 1 ingegnoio pre-campo Ve-io per falvar/ì. Vedendo di non poter più fperare nè meno nell’armata auiìliaria , e temendo d’ effer maltrattato fé fi dava nelle mani de’ Veneti, meditò d’introdurre nel Veneto campo la difcordia per aver tempo, intantochè i Comandanti Veneti fbiTero occupati a fedarla , di fcappar fuori. Mandarono quindi tre Ambafciatori ad offerire ai Condottieri d’arme foreftieri la libera refa , ed il bottino di quanto s’attrovaffe nella Città, purché lafciaffero fortire liberamente la guarnigione; e gli officiali , e le truppe diilofe del bottino , erano già per affentirvi fenza alcun pubblico avvifo, fe il Zeno lco-perta la trama , non aveffe fofpefo ogni trattato. Riferita la cola al Governo , fu rigettata, anzi fu dal Senato folennemente decretato di non dar quartiere , nè afcolto a proporzioni, fe tutti quanti erano inChiog-gia, non fi davano prigioni di guerra , e tutto non rimanea del pubblico quanto reftava nella Città . A que- ir quefta deliberazione , che toglieva alle avide truppe foreiliere ogni Speranza, s’ammutinò tutto il campo del Zeno, e intanto che Carlo con Saraceno Dandolo Proveditore al Porto di lido, Alvife Loredano l’amico di Vettore, e Pietro Emo all’ora Consiglieri , s’adoperavano per ricondurre gli officiali foreilieri al dover loro, profittando que’di dentro della distrazione dei capi , mefle all’ordine ottanta barche, e riempitele delle co-fe lor più preziofe ; parte per i paludi , e parte per afeoti tragitti , fi andavano già procurando Io Scampo, fe , vigile Tempre il Pifani, benché forte anch’egli per pubblica raccomandazione occupato nel Sedare l’ammutinamento , avvedutoti di certo ro-more, che gli parve intendere nei vicini canali ; non vi aveife fpinte torto contro le fue barche, e daquefte venendorifpinti facilmente,non avendo nè armi, nè Iena per difenderti , non foffero itati coftretti a ritornar-fene in Chioggia, dove tra poco mancò poi loro anche il lordo nutrimento dei più abietti animali, e furono ridotti a cibarti de’cuoj, e pelli degli Y 3 feu-