2l8 le confuete cerimonie, e Solennità. Dalle mani dunque del Doge fteiTo tanto a lui avverto nell’animo, quanto alle pubbliche apparenze afìezio-nato, ed amico, ricevè nella Chiefa Ducale in mezzo la celebrazione Solenne della meiTa, ed a vifta di fre-quentiffimo popolo acclamante , il Generalizio Stendardo. Il Doge presentandoglielo , lo ammiie di nuovo agli abbracciamenti , e raccomando-gli, come avea fatto i giorni innanzi, la patria, e rivolto pofcia al popolo, diiTe ad alta voce , che ognuno doveife d’ allora innanzi ubbidire al folo Vettor Pifani. Al grato comando rimbombò la Chiefa di voci di fefta, e d’applauio, e falito Vettore s un’alto pergamo, donde poteva eifere da tutti veduto , ed inte-fo, arringò al Doge , ed alla Signoria con la Seguente orazione, che mi viene, quale io la rapporto , fommi-niitrata da tutte quaiì le Cronache da me vedute , dicendo: ,, Uluftrif-„ ilmo , ed inclito Doge , tutti gli „ anni precedenti della mia vita, e^l „ in tempo, ch’ero affai più giova-„ ne, e molto più gagliardo di quel- 219 „ lo Tono al preiente , come a Vo-„ flra Serenità, ed a tutti quelli Si-„ gnori è molto ben noto , li ho „ fpefi tutti, e li ho fpefi volentie-„ ri in fervizio vollro, e di quello „ illuilre dominio . Nè mai mi fi „ potrà imputare , che mi ila ilata „ commeffa alcuna cofa, benché pie-„ na di molte fatiche, di flenti gran-„ diflìmi, e d’infiniti pericoli , che ,, non vi ila , non folo in quefla „ età, ma nella mia prima puerizia „ ancora , entrato fempre di buon ,, animo, che non l’abbia fopportata „ pazientemente , e non vi ila pur „ riufcito, inquanto a me, poffo di-,, re veramente con onore: come ap-„ punto in quefla di Pola, feguita il „ mefe fcorfo, fenza mia particolare „ vergogna; e voleffe Dio, che tut-„ ti aveffero avuto l’animo, che io „ ho avuto, e tutti aveffero fatto il „ debito loro, come l’ho fatto io, ,, che la fine, che fece Lucian Do-,, ria, l’avrebbero fatta tutt’i noilri ,, nimici, nè avrebbe avuto efito dif-l, ferente la battaglia d’Iflria da quella „ dellaSturajn Ifpiaggia Romana, do-„ ve quefle mani fempre pronte al-