228 contro l’inimico . Dietro il muro » che difendeva il lito di S. Niccolò, accampò in bella ordinanza la Cavalleria di Giacopo de’ Cavalli con più di duemila baleftrieri , bombardieri , e fiombatori Veneziani full’ armi , che aveano gli alloggiamenti dopo la milizia foreiliera . Trincierò allo fteifo modo alle fpalle del muro di S. Erafmo l’infanteria, e gente d’ arme comandate da Becco da Pifa con grandiifimo numero d’altra urbana fol-dateica, e dall’ una parte, e dall’ altra, egli era il più leggiadro fpetta-colo, che ad uom militare pofìa accader di vedere, il mirar fopra muri fortiti dall’onde fortificati, e coperti , campeggiare un popolo d’armati , rilucenti per le brunite veftimenta di ferro, e per il fulgore dell’arme, fotto infinite tende , e trabacche di varj colori , diflinti dagl’ inalberati ftendardi, e dalle infegne, e queito popolo tutto, foffer fanti , o Cavalli, moverfi pronto in differenti guife ad ogni tocco della campana delle refpettive torri, e dare all’arme allo fpiegare della relative bandiere. Alle rive di quefti lidi ordinò a Giovan- ni Barbarigo Capitano della flottiglia de’ piccoli legni di teneri! in guardia , e far corfeggiar notte, e giorno alcune fquadre intorno quell’acque, e quelle Valli per riparare le forpre-fe nimiche. Nè ommife di munire i Canali intermedi fra i nominati litorali , e la Città, come pure le frequenti Ifolette, che forgono da quelli, apportando Federico Cornalo con buon numero di galee , e palifcher-mi a S. Spirito , e diftribuendo varie guarnigioni fotto il comando di Niccolò Gallicano al Lazzaretto , a S.Clemente, a S. Elena, ed in quell’ altr’Ifole adiacenti. Poili quefti ripari dalla banda del mare contro i Ge-novefi, il volle a provedere alle altre parti della Città efpofte ai Padovani verfo Terra-ferma , coftruen-do una catena di grofse antenne in-teifuta di fortiflìme palate, che chiù. ’ deva quell’ imboccatura , che vien formata dall’ eilremità della Contrada di S. Marta, e dalla punta dell’ altra Contrada , detta la Giudecca , per la qual foce avrebbero potuto facilmente penetrare nell’ interno di Venezia , e vi mife in preiidio le