483 MDXXXI, FEBBRAIO. 484 236* A dì 16, In malina. Vene 1’ oralor Cesareo el ave audienlia segreta con li Cai di ¿i, come dirò di sodo. Vene l’oralor dii duca di Milan, el portò avisi di Milan et Yspruch in consonanti de li nostri. In questa mattina in le do Quarantie parlò sier Stefano Tiepolo, et da matina per lempo compirà. Da poi disnar fo Pregadi, et Ielle le ledere soprascritte, ma non fo lassale lezer quelle di la Ze-falonia, per esser avisi vecchi, nè li sumari de Yspruch. Di Verona di sier Cesare Campofregoso condutier nostro, fo letto una lettera, qual scrive, di 1. Come si duol di mali portamenti si fa a li soldati ; lui in un anno non ha auto se non do quarlironi. Aricorda da bon servidor si pagi li soldati, per poterli operar a li bisogni. Di sier Marco Antonio Contarmi, va oralor a l’imperador, di i fevrer, ricevute a dì li. Scrive il suo zonzer lì, et aver auto lettere da Cologna di l’oralor Tiepolo, di 27 del passalo. Come P imperador partì da Brusselles a dì 17 per andar verso Ralisbona ; qual via fazi non lo sa, o per la via di Francfordia o per la via di Spira, le qual vie sono distante Puna da l’altra mia 140, imde ha expedilo Pellegrin corier per saper qual via dia lenir per arrivar una volta a Cesare. Di Antona, di sier Filippo Daxadonna, capitanio di le galìe di Fiandra, di 16 de-cembrio. Come li galioti da boni servidori hanno conlentà a tuor do page de lì, ma sono lutti impegnati. 11 Grimani patron non ha il modo di darli danari, immo li dice villania a essi poveri galioli, con parole stranie. Scrive per le acque è stale de li, è poche lane, poi non si cargu 15 dì avanti Na-dal et 15 dì da poi. E altre particularilà ut in lit-teris. Fu posto, per li Consieri, che sier Valerio Dol-iin qu. sier Marco, qual non ha saputo la leze possi refudar li beni paterni, non obslaule lapsus tem-poris. Ave: 181, 7, 5. Fu presa. Fu posto, per li ditti, dar il possesso di l’abalia di Sesto.....per la renoneia falla in man del pontefice per domino Zuan Grimani abate, et il papa P ha data a domino Antonio Grimani di sier Vettor procuralor, naturai, per tanto li sia dà il possesso. Fu presa. Fu posto, per li dilli, dar il possesso al reverendo domino pre’ Zorzi Baio arziprete di Sibinico fratello di Morat Vayvoda, per la renontìa fata in man del papa per domino Anlonio Thibaldeo dii monaslero di S. Nicolò dii porlo di Sibinico, el il papa P ha data al prefato pre’ Zorzi. Itemi, li sia paga la spexa di le bolle che è scudi 124, lire 4, Soldi 19, di danari di la Signoria, alento le bone operation P ha fatto eie. Ave 176, 7, 6. Fu pòi letto una lettera di sier Lunardo Venier podestà et capitanio di Caodistria de ......Come uno fiol à amazà il padre, sicome la copia di la lettera per mior intelligentia è notata qui avanti. El fu posto, per li Consieri, darli autorità di bandirlo di terre e lochi e di questa città e na- vilii, con taia vìvo lire 1000, et morto.....et confiscar li soi beni. Ave : 161, 2, 4. Fu posto, per li Consieri, che una differentia ha sier Piero da Mòlin qu. sier Marin con li heriedi del quondam Hironimo Anzoleli per certi fermenti eie., cussi come fu fatto del signor Camillo Orsini con sier Vellor Soranzo, siano in Collegio ballota li X Savi sora le Decime, et cinque di loro electi debbano aldir la causa et terminar le apel-lation a la Quaranlia, ut in parte. Fu presa, 146, 18, 11. Fu ballota sier Almorò Barbaro di sier Alvise stato soraeomito aver ben servilo, el ave 152, 21. Fu posto, per li Consieri, Cai di XL e Savi, poi letto una supplication di sier Zuan Andrea Da Mosto qu. sier Francesco, al qual per li meriti paterni li fo dà in vita la castellanaria di Esle, hor il castello è stà quasi ludo brusato, vol.fabricar dii suo una caxa in dillo castello, spender fin ducati 300, con questo, poi la so morte .volendola la Signoria ge la pagi, et cussi quello el dovesse aver da la Camera di Padoa dii suo salario. Et però messeno di darli quanto el dimanda. Qual parte voi li tre quarti. Ave 148, 40 di no, 8 non sincera. Et fu presa. A dì 16 fevrer 1531. In Pregadi. Dapoi ledo le ledere per i) Canzelier Grando, in gran credenza, et tolti in nota tutti et zurato sacramento sopra il messal, il Serenissimo si levò el referì le parole dell’oralor Cesareo ditte in Collegio con li Cai di X, et li monstrò una lederà del-P imperator secrelissima scritta in spagnol, qual Soa Maestà, di 28 zener di Cologna, scrive a la Signoria ; et poi esso oralor parlò in consonantia Cesare voria far una intelligentia con il papa, Soa Maestà, il fratello re dei Romani et nui a defen-sion di Stadi ; et scrive lui voi far la paxe col Turco et scrilto a suo fratello la lazi.