519 MDXXXI, FEBBRAIO. 520 liaver di so ordine fato ainazar za do anni, dii 1529, su la piaza di S. Marco, di cinqoe ferido uno milanese suo inimico, el la cosa non è ben provada, ma indiciada. Ave: 23 disi, 2 di no, 10 non sincere. El qual Stanga, la malina, io lo vidi in cbiesia San Marco con molti servidori driedo, et poi andò in monasterio. Ancora hozi fu preso, che Zuan Gueruzi castaido di procuratori de Citra, che fu preso tra . . . et Consieri di .reteñirlo et fo relenulo et posto in caxon, sia ben rclenuto el. . . . El che la sua co-messaria sia comessa a li tre procuratori electi per P altro gastaldo Alvise Zantani insieme con li Avogadori, et cussi fu Irato di caxon et posto sora P Avogaria, dove è il colateral che ora si mena, et stanno con gran guardie. Ave : 8 non sincere . . A dì 22, la malina, fo lettere di sier Filippo Baxadonna, eapitanio di le gnlìe di Fiandra, di Anlona, di 30 dicembre. Scrive come dirò più avanti, et dii patron sier Zuan Balista Grimani et dii consolo sier Hironimo da Molin. Di Anglia, di sier Carlo Capello orator, di 30 Zener, da Londra. Di grandissima impor-lanlia, come dirò. Di Corfù, dii bailo et consieri, do lettere. Il summario etiam di le qual scriverò qui avanti. Da Udine, di sier Alvise Barbaro locote-nenie, di 21. Con avisi hauti di Venzon. Di Colonia, di sier Nicolò Tiepolo el dotor, orator, di 29 zener, et una drizata a li Cai di X. Il summario sarà......... Dii proveditor di V annoda fo lettere numero 5, le ultime da Corfiì, di 24 zener. Il sumario etiam scriverò qui avanti. Et intendendo la Signoria che il dito provedilor havia levà da Schiros sier Vicenzo Baffo qu. sier Beneto, era rec-tor di ... . danari, alento le soe manzarìe, et posto in loco suo sier Zuan Alvise Moro di sier Lorenzo, et lo mandava in questa ferra, et era venuto a caxa sua, fu chiamato in Colegio sier Piero Mocenigo avogador di Comun, et ditoli questo, et al suo officio fu comessa la parte che ’1 fosse relenulo a petizion di Avogadori di Comun, el ave tutte le balote. Et fono a casa sua dove l’era, el retenulo, fu posto in la prexon di P armamento. Da poi disnar, fo Colegio di Savi ad consulen-dum, per scriver a Constantinopoli. Item, si reduse la Quarantia novissima a requi-silion di sier Gabriel Venier, sier Piero Morexini et sier Zuan Coniarmi avogadori extraordinari, consieri sier Polo Nani, sier Lunardo Emo, sier Pandoro Morexini, di sera, venuti da basso. Et reduti, parlò sier Piero Morexini sopradillo, et narrato quanto havia operalo sier Hironimo Malipicro fo soracomilo, di sier Zuane, che poi dato il conto di la sua galia a li tre Savi sora i conli, havia quelo viciado a danno di la Signoria di ducati . . . . , unde messeno di reteñirlo, et fo 30 de si, 4 di no, el 7 non sinciere. In questa malina, in le do Quaranlie, conli-nuando il caso si mena, parlò per il colateral messer dii Diamante avocato, et cussi etiam da poi disnar ; ma il colateral non ha defensión : non voio sia allro che a falsificar i libri, olirà le manzarìe ha fatte, ergo etc. In quesla malina in Collegio in la causa di sier Piero da Molin qu. sier ........ con quel signor Camillo eie., fu balolà cinque di dieci Savi, iusta la parie, rimase sier Lunardo Foscarini, sier Daniel Justinian, sier Marco Antonio Barbarigo, sier Ferigo Coniarmi, et sier Andrea Zorzi. Poi a dì primo Marzo fo eleto in loco di sier Andrea Zorzi, inlrò proveditor sora le Camere, sier Zuan Andrea Badoer. Da Colonia. di sier Nicolò Tiepolo el dot- 2 tor, orator di 29 zener, ricevuta a dì 22 fe-vrer, di la qual ho scritto di sopra, ma questo è il vero summario, tratto di le lettere predille. Come a li 19 me partì da Bruselle per seguire la Maestà Cesarea, el a dì 25 zonzi in questa città il zorno me-demo che zonse Sua Maeslà con la Corle, aceom-, pagnata da 4 compagnie di le sue genie di Fiandra, che con li arzieri fanno 1000 cavalli. A li 27, ricevute nostre lettere zerca aver la Irata di salnitri e di la lettera di domino Hironimo Lasco con la risposta fattoli col Senato, andò da P imperalor, et lele le lettere, qual erano latine, tamen mostrava segno de intenderle et in parte assentiva, et in contrario moveva il capo quasi negando; et mi dimandò se conossea dillo Lasco. Poi disse P è più di 10 anni che lo conossea, el qual li dimandò salvo-conduto di venir per trattar pace el accordo per venir a la dieta da Spira, et venuto dal re di romani et rimessa la dieta a far a Batisbona, voleva uno allro salvoconduto per venir a trattar con mi, et ge P averia concesso, ma in absenlia di mio fratello re di romani P opera saria stata invano. Il qual tenea pratica con turchi, stato in Constantino-poli al Turco, et aziò non avesse modo di pratica con diversi principi di Alemagna e alterarli con in-