571 MDXXXH, MARZO 572 ficio et reputatoti de le cose nostre. Le qual proviseli non possendosi far senza grossa stimma de danari, ultra queli che per deliberalion di questo Conseglio li giorni preteriti sono slà ritrovati, è necessario per ogni via et mezo possibile ritrovar queli, possendo esser certo il Stato nostro che per la fede et devotion de li subditi nostri verso el Stato nostro in tanto bisogno, volentieri et proni-piamente exeguirano quanto intenderano esser il flesiderio el voler di questo Conseglio, cedendo quanto si fa non solum a proprio parlicul.ir nostro, ma ad universa! comodo et beneficio di tute le cittii, terre et lochi nostri, però : L'anilerà parte, che, per autorità di questo Consiglio, sia dimandà uno imprestedo de ducati 100 milia a tutte le cità et tutti altri loci nostri da terra ferma, qual debbi esser pagalo si da li exempti, come da non txempli, excepluali li ecle-siastici, quali per li beni ecclesiastici se intendano esser liberi da questa contribulion. El sia et deba esser scossa la predila summa de danari in tulle le cità el lochi nostri predili, con queli medesimi modi, forma, division, ordine et altre tute con-dition che fo scosso I’ ultimo subsidio li fo dimandato a 8 Octubrio 1530, con la medesima de-chiaration che da questa contribulion hanno el se intendano exelusi et immuni queli che viveno solamente de opera rural et exergitio rnanual, et se oltra di questo havesseno beni, per queli debano contribuir, sicome fu observà ne 1’ ultimo subsidio sopradito. Queli pagerano la metà di la sua por-tion per tulio 20 di marzo presente, et FaRra mità per luto 20 aprii proximo venturo, haver debano de don 10 per cento. La restilulion dii presente impresiedo li sia fata in questo modo: videlicet che li siano obligate quele Camere nostre di le terre et loci nostri che haverano fato lo imprestedo di queli instessi danari che li furono obligali dii 1527, per lo imprestedo che alora fe-eeno, principiando a primo marzo 1538 in anni 4 alora subseguenti, ogni anno la quarta parte, et prima a queli che primamente haverano pagato. Et siano obligali li rectori nostri, sotto la pena contenuta ne la parte da furanti, mandar di zorno in zorno lutto quclo scoderano dii presente ini-prestedo in quesla cità a l’officio nostro di Go-vernadori de le Intrade, da esser dati a l’officio di Camerlengi di Comun li danari presenti, nè alcuna parte de essi non possano esser spesi salvo per particular deliberalion di questo Conseglio. f De parte De non Non sincere 194 15 10 1532. Adì 2 Marzo. In Pregadi. Di Pranza, dii Venier orator, di Eoan, di 26 zener 1531, drizata a li Cai di X. Come finora mai ha voluto scriver. Quelo che el dubitava hora vede esser chiaro, et è che havendo questi signori inteso le nove di le gran prepara-tion fa il Signor turco per mar el per terra per passar in Italia, se la rideno et non curano, et questo per l’odio grande ha il re con l’imperatore, et voria Soa Maestà havesse bisogno de lui aziò li dimandasse aiulo el soccorso, dandoli par-lido di Stadi de Italia, vedendo per altro modo impossibile esser de haver quelo che Sua Maestà desidera, maxime il Stado de Milan. Relation di uno, fata a li Cai di X, non nominando il nome. Come ha parlalo con uno fornussilo dii Reame, qual è in questa terra a nome di Franza, et li ha dito il re Chrisl ¡unissiilio prepara sguizari conira Milan, et Zan Clemente Stanga ha haulo ducati 5500 per il so quartiron di lanze 50, il re li ha dato, le qual sono a Pedemonti, et etiam a quele dii signor Renzo da Cere* ha provisto il re di danari per il quartiron, et quele dii signor Teodoro Triulzi, signor Bernabò Visconte et mai-stro Antonio da Cassan, el a questi se farà le mo-slre, et veleno venir a l’impresa prima diZenoa, et harano 18 milia fanti solo 36 capitani. Di Spira, dii Ti fpolo orator, di 14 fevrer, drizata a li Cai di X. Come per avanti za alcuni ntexi scrisse la pratica si trillava per il legato, di lo abocarse di questa Cesarea Maestà col re de Franza et il Papa, par che adesso sia re-frescada la cosa per letere di Roma, et è a Turili per esser loco sotto il duca de Savoia, qual è neutra!, et voleno far una liga conira il Turco. Fu posto, per li ditti, alento la carestia è al 5 presente, li soracomiti armano al presente et ar-merano, et il Capita ilio zeneral provedilor di l’ar- (1) La carta 273* è bianca. (2) La carta 274* è bianca, e manca la intera carta 275.