487 MDXXXI, 238* A dì 17, la malina, fo pioza grande. Po lettere da Milan del Baxadonna orator, di . . . Con P aviso di l’accordo concluso col castellali di Mus ; come dirò più avanti. Vene l’orator del duca de Milan, el disse aver lettere del suo signor in consonanlia, ut supra. Vene P orator del duca de Urbin, rechiedendo danari per il suo signor, dia aver 40 milia e più ducali, dicendo è sta messo (anse, e lanse al clero, et pur il suo signor non è pagato. Il Serenissimo li usò grate parole, et che se farla presto provision, et tullavia si scuode li danari. Noto. Sier Nicolò Bon qu. sier Domenego, qual rimase a dì 25 zener ofìcial a le Raxon Nuove, et in termine di zorni 8, justa la parte presa 1522 a dì 21 sellembrio in Gran Couseio, non andò a nolar da Anzolo Sanxon secrelario, lien le voxe in nota di acelar, tamen voleva inlrar facendo molte operation per l'officio. Hor al tempo de inlrar, volendo tuor il suo bollettin, disse el secrelario non lo poter far per la leze, immo convenir far domenica in loco suo, per non aver risposo in tempo. Il qual sier Nicolò andò a la Signoria dolendosi. Ilor ozi fu posto una parte per li Consieri in Collegio, che non obslante non babbi scritto di acelar, el possi entrar in P officio, et portata al prefato secretano, quello debbi farli il suo bollettin. El ballota, fu presa. Ave 19, 2, 1. Sichè la copia noterò qui avanti ; cosa falla contra le leze. In questa matina in le do Quaranlie sier Stefano Tiepolo avogador extraorJinario compite di parlar le opposition di tulli 5 rei presenti et 5 ab- senti, falle in Consegli numero.....Da poi di- snar domino Francesco Filelo doltor, avocato, co-menzò a farli risposta per sier Polo Nani. Da poi disnar fo Conseio di X con Zonta. Fu preso far salvocondulo al castellali di Mus di poter andar per il dominio nostro con tulle sue zenle, sicome ne ha richiesto si fazi P orator del duca de Milan, atento lo accordo tra loro fatto. Fu posto la grafia di sier Carlo Moro, intra proveditor a le Biave, di darli di più una per cento di la masena, come ha auto li altri proveditorì presenti ; voi i tre quarti. Ave 16, 9, 2 ; poi 18, 9, 0. La pende. Nola. In questa materia e P altra fiata che fu posla e questa fu fatto vicecao di X in loco di sier Gabriel Moro el cavalier, è cazado, sier Nicolò di Prioli. Da poi, col semplice, fu preso una parte, che de coetero quando sarà inlimà al patriarca nostro a FEBBRAIO 488 mandar il suo canzelier in le chiesie a far piovan per il tal zorno, e noi mandando, li parochiani el zorno driedo che non sia Pregadi o Gran Conseio, redur si debbi a far piovan, licet non sia quel del patriarca. Item, che de coetero non possi esser piovan de Veniexia di le parochie alcun fiol di prete o frate, et etiam in altro titolo di chiesia, et essendo rimasto, chi fusse sotto piovan, fazendo la conscien-tia, inlri in loco suo senzEt altra ballolation, ut in parte. Item, che de coetero la cognition di titoli di le chiesie, et confìrmalion aspetti al reverendo Pe-xaro episcopo di Baffo, justa la bolla del papa, et da poi la sua morie sia per Collegio elelto uno altro prelato a questo in loco suo. Fu leto uno aviso di Ancona, per una nave venula di Constantinopoli, con letere di 9 Zener, di P armata fa il Signor turco di 150 galìe. Il qual aviso sarà notado qui avanti. Nolo. In questo zorno, redulo il Conseio di X, veneno a la porta sier Andrea Justinian et sier Vi-cenzo Grimani procurator, quali hanno il cargo di contar con l’altro gaslaldo di la Procurai«, dicendo Zuan Gueruzi fo di Piero dal Banco gaslaldo di la Procurali de Cifra, dove era etiam il Zan-tani, liaver intacà per suo conto di danari scossi di (iti di case et altrove, come apar, ducati 1975. Item, di danari di le Cazude ducati 500, che dovea dar tanto cavedal di Monte Nuovo et prò a P inconlro* et non ha dalo ; linde rechiedevano fusse tra masseri el consieri messo la parie per uno Avogador, che ’1 diio Zuan Gueruzi fusse retenulo, et cussi fu fato, et preso fu subito retenuto. El qual era in la Procurata ridia retenlo. Et sier Piero Mozenigo avogador messe la parte fino fosse deliberà per li Consegli, et fu posto in caxon, poi messo sopra 1’ Avogaria di Comun col colateral. Queste sono le opposition fate in le do Qua- 239 ranfie per sier Anzolo Gabriel, sier Alvise Badoer et sier Stefano Tiepolo avogadori extraordinari, contra sier Polo Nani fo provedador venerale in campo, fo di sier Zorzi. Prima opposition. Che ’1 voleva esser patron di danari dii Dominio, aziò che più facilménte lui potesse robar, il qual cargo è dii pagador ; et che’1 pagava di danari di gropi li capi di gente, senza il pagador, colatera! o altri di la banca.