681 Da Corfù, di sier Zuan Alvise Soranzo baylo et capitanio et Consieri, di 7 Marzo, ricevute a dì 24 ditto, da poi disnar. Come hozi è venuto qui uno Zorzi Suati da Corfù, parli za 12 zorni da Salonichi, referisse esser zonto de lì li schiavi che scriveano per lulle quelle vile li homeni haveano per l’armata, et che da Constan-319* tinopoli erano venuti alcuni mercadanti christiani partiti zà 12 zorni, referivano le preparatoti che ■ fa el Turco di armata, et che ogni zorno Lutavano a P aqua 5 et hora 6 galle, et che za hou numero se ritrovavano in aqua, et che se diseva che saria da 200 vele, con fama universalmente che siano per andar in Puia. Per alcuni nostri venuti da Livadostua ne è referito che erano venuti comandamenti che i azachi a mezo el presente mese havesseno a cavalcar a la Porla. È venuto altri nostri de la Valona, et dicono a quelle bande non se fa preparallon alcuna né de biscoli nè de altra cosa, et che lì se ritrovava gran quantità de fermenti et li vendevano a chi li andava a comprar. De Puia è venuti alcuni de qui a Corfù a posta per intender queste preparation turchesche, et ne referisse el signor Archon esser in quelle bande per far provislon a li lochi maritimi, et da bona banda intendemo tutto quel paese star in grandissimo spavento, et che poca provislon se fa per non haver nè danari nè altro modo de fortificar et de mnnjr queli lochi. Idio aiuti la rellglon christiana. Scriveno essi rectori se mandi danari, legnami et munilion per non esserne de lì de sorte alcuna et vituarie. Et il clarisslmo proveditor de l’armada con la galia Contarina è andà in terra ferma per far pali el altri legnami. Di sier Francesco Pasqualigo proveditor de V armada, data in galla a Corfù a dì 9 Marzo, ricevute a dì 24 dito. Da poi le sue scrite a dì 4, se levò de Corfù con la galla Contarla per andar a far legnami in quelli passi, havendo inteso erano alcune barche di la Riila villa vicina alla Parga, le qual andavaao inferendo danni a navili picoli in questi contorni, et vene in la mia galìa uno mercadante damnizalo, unde passai per cerchar dille barche, le qual mi scoperse et misero do barche a fondi, le qual erano ad ordine palmate per ussir el giorno seguente, le qual feci tuor et ruinar et desfar in pezi. Poi se intese era ussita un’altra barca con homeni 16, per intender a queli di la villa el danno di mercanti, et cussi trovono parie danari et il reslo promlseno de pagar: el qual loco è solto il Signor turco, 682 et li paga carazo. Hor per li tempi fertunevoli da siroco son ritornato de qui, et diman tornerò a quelle bande. La galla Duoda se coriza, la Sanuda non se poi conzar per non haver danari, et io non ho da sovenirli. Per uno navilio, parli beri da la Prevesa, se ha, era venuto comandamento dii Signor al flamburaro de la Janina di andar lui a la Porta, el che con la sua corte sola si era partito. Scrive asptlar ordine nostro di le galìe è in Dalmata che vengi a trovarmi, per poter destinar una bona guarda ai Sasno, hessendo già el tempo che le feste barbaresche soleno passar in golfo. Dii ditto proveditor de galìa a Corfù, a dì 10 Marzo, ricevute a dì sopradito. In questa hora è sopragiunto de qui una nave, palron sier Stefano da la Riva, manca da Con-stanlinopoli già 4 mexi, ma da Syo già 7 glorili, et manda la sua deposilion insieme con una do uno mercadante da Corfù, partì da Salonichi hozi 16 zorni. Sier Stefano da la Riva patron di nave, manca da Syo già 7 giorni, referise come uno missler Domenego Zustlgnan di Campi mercadante zenoese, qual ha dito che P havea aviso da Con-stanlinopoli zerca 15 giorni avanti, che per el Signor turco se facea grandissima armata per mar et campo per terra terrestre, dice per universal ragionamento afirmarsi che ’1 dillo Signor né alcun altro Signor mai ha fato si grossa armala come lui al presente. Dice edam che da Syo erano andati a Constantinopoli fi mandali a chiamar cala-fai numero 50, quali se partirno da Syo a li 8 fevrer passato, et che’l Signor havea mandalo a chiamar lutti li corsari che andassero dentro, et che’l fiol dii Moro in persona era andato dentro, qual havea lassato le soe galìe, che son numero 10, a Melbelin, dice edam che un navilio da Syo havea veduto a Melbelin una festa spazata dal Signor, qual andava in Barbaria a chiamar Barba-rosa venisse dal Signor. Item, dice che una di le galìe di Monaco, zoè la capilama, se havea rotto sopra P isola di la Nichosia ne P arzipielago, et questo ha bauto per cerio per haver mandata una barca da Syo per Intender tal cosa, di la qual galìa scapolorno zerca 40 persone, anegalo el capi-tanlo. Ulterius referisse che poi esser zerca uno mese fino questo zorno, che uno navilio si parli de Alexandria et gionse a Syo, qual dice che le galìe nostre di Alexandria erano carge, et che li aspelavano che uscisero alcuni navili armali, per partirsi poi anche elle. Da poi soglunse che ’1 Si- 1IDXXXII, MARZO.