UDXXXI, FEBBRAIO. 518 capitanio al Golfo per guardia di quelo. Imbraim disse: se la Signoria vederi armada de ohristiani altri sul mar contra la nostra, credendo liaver vilo-ria, si conzonzcrala con loro ? Dice die lui rispose non Io creder quelo. Et Imbraim disse, la fede è gran cosa, per fede non si rompe fede. Poi Imbraim disse l’armada si farà. Poi esso Griti disse : Io andari» in Hongaria, et mi sforzerò far siegua la pace, et certo per mi non mancherà che la se fazi, dicendo liaver grande autorità ; et che lui orator li disse': pur che habiè a tratar con homeni di autorità. Rispose il Griti : In Slrigonia è uno dei primi baroni dii re di Romani, et a lui li parlerò^ ho grandissima libertà dal Signor. 11 campo è ordinalo ; in I’ Arse-nal si lavora I’ armala ; è zonte qui do galeaze di corsari di Barbaria, il resto sono a Rodi con il fra-telo di Curlogoli. Nota. L’ orator-de l’imperator disse questa mattina in Colegio: pur che la Signoria Vostra non fazi nova lega col Turco, et venendo la sua armada fuora non li date li vostri porli. El a questo niun dii Colegio nè il Serenissimo li rispose. 252') A di 21 fevrer. La malina, non fo alcuna lettera. Li Consieri fono a Rialto, a incantar le galie di Baruto. La prima ave sier Zuan Balista Duodo di sier Piero per lire . . . ., la seconda sier Zuan di Prioli, qu. sier Andrea per lire .... In le do Quaranlie, continuò di parlar per il Nani domino Francesco Filelo dotor. Et cussi poi disnar, et finito, io per il Serenissimo cavati queli di Colegio di VII Savi sopra .... ■ zoé : Sier Marin Sanudo è di la Zonta, qu. sier Lunardo, Sier Marco Barbarigo fo capitanio a Verona, qu. sier Andrea, Sier Nicolò da Moslo è di la Zonla, qu. sier Francesco, è sora i banchi, Sier Tomà Donado è di Pregadi, qu. sier Nicolò, Sier Andrea Bragadin fo al luogo di Procuratori, qu. sier Alvise procurator, Sier Zorzi Venier è di Pregadi, qu. sier Francesco, Sier Cristofal Morexini è di la Zonla, qu. sier Nicolò, Sier Stefano Memo è di Pregadi, qu. sier Zorzi, Sier Hironimo Trivixan è di Pregadi, qu. sier Do-menego, Sier Jacomo Correr è di la Zonta*qu. sier Marco. Da poi disnar, fo Conseio di X con la ZoDta. (1) La carta 251* è bianca. Fo leto una lettera da Constati tinopoli, dri-saia a lì Cai di X, dì sier Piero Zen orator, di 30 decembrio. Scrive coloqui fali con il reverendo domino Alvise Grilli, quid tien certo seguirà la perlongation di le Irieve Ira il re Zuane el il re di Romani, con il voler di questo Signor ; el si ben siegue che l’armata di questo Signor parie poiria ussir el andar verso Malta contra il Gran Maislro di Rodi per vendicarsi di Modon ; et altre parlicu-larità, sicome scriverò più avanti. . Fu posto, una gratia per li Cai, di sier Piero Bembo qu. sier Zuan Batista, al qual fo concesso andar soracomilo da poi li altri luti, in loco di suo fralelo sier Alvise Bembo, che morile, el quii per andar soracomilo donò a la Signoria ducuti 250 ; hor al presente, non havendo anni 25 non voi an? dar, ma al tempo, poi li anni 25, è contento andar. Ave : 24 de sì, 3 di no. Nolo. In execution di la parte, è venuti in Colegio di soracomiti elecli sì per il Conseio di X come per Gran Conseio, a voler armar al suo tempo numero . . . . , li qual noterò qui avanti. Fu posto, una regolation di l’oficio di le Raxon Nove, dii modo se dia lenir li libri, el che ’1 secretano scrivi in zornal et non in mensual, et altre cose; parie molto longa, la qual fo aricordala per sier Gabriel Venier et compagni avogadori exlraordi-nari. Et fu presa. Fu posto, una parte, che tuli li debilori di le Raxon Nuove, di datii, che hanno liaulo gratia di pagar di danari di la Camera d’imprestidi et non hanno pagalo, debbano pagar fra termine di 3 mexi, ali ter siano mandati a li Avogadori exlraordinari, et li pagi con la pena, ut in parte. El non fu presa perchè non voi farli gratia di gralie. La pende. Fu parlalo di conzar il ponte di Rialto, qual mina, el bisogna a repararlo ducali 1000 in zerca, come ha deposto li proli dii sai, et bisogna meler 34 roveri che vai assai, unde non fo piandà la parte perchè fu cridà è bon farlo di piera. Item, poi licenlià la Zonta, restò il Conseio sim-plice con il Colegio, zerca una gratia voi Versaicho, qual è in questa terra et feva danni in Golfo ; et nulla fu expedilo. In questo zorno, poi disnar, reduta la Quaran- 255* tia novissima a requisilion di Avogadori, consier sier Polo Nani, di sora, che veue a sentar per sier Piero Mocenigo avogador di Comun, poi lelo cerio processo, fu messo di relenir domino Zuan Clemente Slpnga zentilhomo milanese, stà in questa terra, in la contrà di .... ; et questo per