25 MDXXXI, OTTOBRE. 26 brio. In la prima scrive come, ritrovandose el giorno di San Cosma e Damian, fo alli 27 dii passalo, a disnar con la Santità dii pontifice tulli li revendissimi cardinali che sono a la Corte et li signori oratori, invitati da Sua Beatitudine secondo è di suo costume ogni anno di fare, vene il chavidier Azagioli, smontato in terra da le galle di la Religion di Rliodi a Galipoli, mandato dal prior di Roma con la nova dii successo di Modon, et referi a Sua Santità la presa de dilla cilà nel modo la fu, per es-serse lui ritrovato a ditta impresa. 11 qual successo fu ne la forma che Voslra Serenità per le sue di 24 dii pasato, oggi da me recepute, me significha ; ma de più sugionge, che, essendo loro intradi, el zer-chando di prender quel palazo forte, dove si lia-veano redutì molti turchi, et vedendo, da poi tre asalti datoli, non poterlo aver, si .posero a sachizar la cilà el sachizorno tutto quel che potero da le 20 hore fin alle 24, facendo ogniuno pregione, ha-vendo perhò prima amazati in diversi lochi di la cilà più di 400 turchi. Il che fato si partirono la ¡stessa sera, abandonando la terra, et mandorno da poi al Zante per poter aver qualche pocco di biscotto, qual li fu denegato dicendo eh’ el non ge n’era, et li fecero intender tutto il successo di la impresa seguita. Et referisse ancho che li pregioni menati via potino esser da 1600 et più, la maior parte femine et pati, et che la preda, sì dii sacho come de li ditti pregioni da rescatto, potrà ascender a la summa de 100 milia ducati. Da poi, ritrovandomi con la Santità dii pontifice, me disse che, essendo stà fatta per quelli di la Religion di Rhodi, pregava Dio parturise qualche bon effetto, et sì a Sua Santità come a qualche uno di questi reverendissimi cardinali non ha molto piaciuto, parendoli ch’el si dovea aspetar di far questo effetto a qualche miglior occasione et con tale ordine, ch’el si havesse posuto lenir la cilà. Il magnifico May si ritrova haver lettere di la serenissima imperatrice, de 15 dii pasato, per le qual è avisalo, come don Alvaro da Bassan, qual andò in Barbaria con le 13 galee, havea preso One et haver mandalo a quelle marine di Spagna vicine per soccorso di navilii et genie, perchè pensava di fortificarlo et lenirlo. 11 magnifico Borgo, per lettere del serenissimo re di Romani, de 15, ha come 23 principi di la Alle-magna haveano già mandato per tuor alozarnenti in Spira, ai qual Sua Maestà non havea voluto farli consigliar se prima non giungevano li forieri di Cesare, e anco è avisalo che la dieta erra prolon- gata fino a San Luca. Me dise, la regina di Franza, persuasa dal re Christianissimo suo marilo, havea instato apresso Cesare, che Sua Maestà ftisse contenta che l’andasse a ritrovarla inanzi partise di Fiandra, el li ha risposto che per alhora non volea prendese questa fatieha et disconzio de viaggio. Mi monslrò e ti ani lettere dii reverendissimo di Trento, li scrive, quelle selle, sì lulherane come de altri no-viter sublevale in Alemagna, andavano multiplicando et di giorno in giorno crescendo. Sono lettere di Franza, di 18 et 21 dii pasato. In quelle di 18, drízate al reverendissimo cardinal Triu'zi, come erra vaehato il vescoato di Baius per la morte di Io episcopo, el il re lo havia dalo al prefato cardinal, et una abatia, havia il prefato defunto, de intrata de scudi 2500,l’havia data al reverendissimo cardinal di Mantoa. Questa 10* nova è stà mollo grata a li cardinali che prelen-deno haver qualcosa da quel Christianissimo re. Di Angiia sono lettere a dì 21, di 17 di avo-sto, come quel serenissimo re havea conferito Io archiepiscopalo Eboracense al dollor Leo suo elemosinario, et lo episcopato Yintoniense al dottor Stephano, qual chiesie sono di valuta di scudi 40 mila, el ha creato suo elemosinario el dottor Fos. L’ambasador dii re di Portogallo ha lettere di Sua Maestà, di 16 agosto, come a le ixole di Astori, subdite sue, erano arivale do nave grosse cariche di spiciarie et altre nrtercantie, venute da le Indie, le qual haveano lasate adrieto do altre nave similmente cariche, e si aspettavano di bora in hora, et sono molto riche. Mò quarto giorno partì di qui el signor màr-ehexe dii Guasto per lo exercito; conduse secho 30 milia sculi, venuti dii Regno, per il pagamento di queste gente. Et per le lettere dii dito oraloi* nostro, di 2, manda una lettera, zoè la copia, à scritto il re di Poiana al suo orator lì in Corte, di una Vitoria auta contra il Valacho, la qual dice cussi : Sigismundus Dei grafia rex Poloniae, dux Li-tuaniae Busiae, totiusque Prusiae ac Ma-zoviae etc. dominus et heres. Magnifìce, sincere nobis dilecte. Non polerit spectabililatem tuam quo temerario ausu quibus viis insidiis valachus hostis noster, contra foedera et jus jurandum suum, provintiam regni nostri Pokuczuae invaserit, et indefensam, propter non speratam periìdiam, occupaveril. Qua