311 MDXXXI, GENNAIO. 31-2 Coinè le zente de queslo illuslrissinio signor duca questi di haveano comincialo a balere el ponte de Leclio el hanno horra per li calivi tempi cessalo, el si sono relirali ad uno loco de lì poco distante, qual zercano de fortificar, sperando che stando lì etiam sia assediato Lecho che si havesseno obteuuto el ponte. A dì 25 el Vistarin havendo dato licenlia ad ima compagnia de sviz;iri erano solo Lecho, di poter ritornar a Mandello, parse al Medegino che per ciò le gente di questo signor duca fossero mollo sminuite, unde uscite fuori per asaltarle, et fo con qualche danuo di soi, et fu fato retornar dentro da le prefate gente, di le qual non è seguila morte alcuna. El dito Medegin non resta però con la sua armada de andar di Lecho fino a Musso, et rilornar senza impedimento, essendo di do nave superior a queste dii signor duca, fieri gionse de qui uno secretarlo dii serenissimo re di romani, mandalo in posta partì da Yspruch a li 24 di queslo da sera, è venuto con alcune proposilione dii Medegino el di Joan Batista suo fratelo, qual se ritrova lì in Yspruch, el questa malina é partilo per Vegevene. La summa di esse proposilione par sia che dito Medegino se offerisse dar a queslo signor uno de li do lochi o Musso o Lecho sfornito, et 1’ altro slia in deposito apresso esso serenissimo re, dove lui se obliga di andare sina tanto che per Soa Maestà sia determinato quelo habbia a fare, el in soa Maestà si vuol re-meler. Quelo bara exposlo al signor duca avisarà. De svizari non se ha altro, salvo che come scrive el Panizene secretario de questo signor, che a li 12 se dovea far una dieta in Baden con intervento si de li cinque Cantoni, come de li 8, ne la quale se havea a parlare etiam di le cose di la fede et de quele di la proxima passala guerra tra loro, et per poner fine ad ogni differentia et repacificarsi insieme come è opinion babbi a seguir. Apresso Johan Balista fratelo dii Medegino ricerca salvocondulo de li 8 Cantoni et tenta di far qualche garbuio. Questi giorni è gionlo qui uno secretano di la Maestà Cesarea per andar in svizari, avanti che da loro seguisse lo accordo, bora eh’ è seguito à scrilo a la corte, et aspetta risposta da Soa Maestà de quello I’ habbi a far. Da Bergamo, di sier Hironimo di Prioli podestà, et sier Simon Lion capitanio, di 28, Jiore 4, ricevute a di 2 zener. Come per sue di 24 serisseno, le zente dii signor duca de Milano baievano il ponte di Lecho con l’artellarie. Questa sera, per lettere dii nostro capitanio dii Devedo, mandalo de lì per intender li successi et obviar non vadino vituarie di queslo territorio in Lecho, siamo avisaliche il ponte se leniva, et li capitanei di le 148* zente dii duca havemo rimesse le artellarie, si che si judica per adesso non siano per Daterie, et el dì de Nadal par che parie di le genie dii caslelan ussi di Lecho et fé scaramuza con parie di le zente dii duca, queli dii caslelan fo inferiori el zerca 50 Ira presi el morti di loro el assà feriti, et presero uno Zorzi Pero molto favorito dii dillo caslelan el uno suo capitanio nominato Palestina ; et scrive haver inteso dal colonello di le zente dii duca che si tratta acordo con el dillo caslelan. Da Brexa, di sier Francesco Venier podestà et sier Micliiel Capello capitanio, di 30, hore 3, ricevute a dì 3 Zener. Come per lettere di Ponlevigo et da li Orzi, et noncii nostri siali a Cremona, havemo le genie spagnole sono per andar ad alozar in Geradada, a Soresina et altri lochi dii Cremonese, el questa sera habiamo haulo letere dìi conle Federico di Gambara, date a Mantoa, la qual lettera la mandano inclusa, et la lederà dice cussi : Sotloscritla : De Vostre Signorie bono servilor Federico de Gambara. Da Milan, di sier Zuan Basadona el dotor 14fl orator nostro, di 23 Decembrio 1531, ricevute a dì 2 Zener. Sono lettere dii 10 dii nontio dii reverendo Verulano, é apresso svizari. Scrive è già cessala la guerra el il tutto recluto in quiete. Cla-rona era ritornata a la vera fede, el in San Gallo et Apenzel si havea cominciato a celebrar la messa, per modo che si havea bona speranza che la re-ligion christiana havesse apresso quella gente a ri- Magnificì et durissimi signori et patroni mei óbservandissimi. Havendo haulo aviso come per comission de P imperador la gente spagnola si da piede come da cavallo sì bisogna alogiar parie nel stalo di la chie-sia, parte nel stalo di Milano, et così in sul Man-toan et il Ferrarese, me saria parso mancar dii mio debito se non havesse dato nolitia a Vostre Signorie. Il signor marchese dii Guasto se aspeta qui, pur non lo credo, perchè volendo alogiar qui gente, forssi che non venirà, ma s’el venirà, subito ne sarà avisate Vostre Signorie, a le qual desidero servir, et a le Vostre Signorie mi ricomando. De Mantoa, a li 24 Deeembrio 1531.