33 MDXXXr, OTTOBRE. 34 danari siano messi sopra banchi seguri, et se impresti sa boni pegni, e di la utilità si exequfsià quanto è dillo. Item, lassa a Conseio hebreo, qu. Mandolm, ducali 200, per averse sempre porlado ben el fidel-menle verso di me, con questo, sia obligà exequir quanto ho dito. Item, lassa ducati 25 a l’anno a Rica, fiola menor dii qu. Simoneto mio nepole, i qual esso Conseio li babbi fino l’haverà anni 18, el lo aiuti a scuoder, eie. Item, voi, s’il fosse losegado o amazà, che dii suo sia dà laia ducati 500 chi quello acuserà, el lì Àvogadori melerà la taia habbi ducati 100, over il retor, dove seguirà il caso, babbi ducati 100. Item, lassa il resto di danari, perle, zoie e altre robe, el li doi terzi di Soi debitori, a Salamon et Jacob fioli fo di Simoneto, fio di Anseimo, suo ne-pote, et morendo l’urto senza fioli vengi in l’altro. Item, voi che, si esso Vita haverà fioli, questo testamento sia di niun valor, excelo voi la caseta perpetua el le intraJe de ducati 300. Item, voi, il nodaro fazi 4 copie di questo testamento, uno in la canzelaria, uno iti protocolo, uno in man dii nodaro, et uno in publica forma apresso di me ; et par lassi al nodaro ducati 20 d’ oro. Item, a Anseimo mio fratello non lasso cosa alcuna, per non liaver bisogno dii mio, et per esser lui vechiò e quasi insensato. Item, lassa soi comesarii quelli è soraslanli dì 1’ estimo di hebrei, presenti e che di tempo in tempo saranno, ai qual lassa ducali 20 per uno d’ oro. Nolo. El ditto morite a dì 7 Octubrio 1531. Signoria nostra, voio si possi prestar tanto di mie beni ad essa illustrissima Signoria, che per tal im-prestedo non se perda più di ducali 500, over dando ad essa illustrissima Signoria ducali 500 di mie beni di tanti contadi, p r obletiir dilla gratia, ne la qual gratia sia etiam messo questo ponto, con quel maior modo el forma di parole se potrà, eh’ él presente mio testamento sia aprobado e conlir-mado aziò l’habbi la debita execution in lutlo e per lutto, come in quello bora ordinarci, e che li meì comesarii posino scuoder li debitori mei, et che li sia falò raxon sumaria di lutla tal exation, con quelli modi sono obligali ditti mei debitori per virtù de instrumenfi et scritti sopra ciò celebrati. Sia dato ad essa illustrissima Signoria ogni anno in perpetuo di le mie intrade ducati 300, di cinque per cento, con questo, che ditte case, posession et livelli, se arano a comprar per ditti mei comesarii, siano liberi de ogni graveza et angaria quovismodo fosse imposta per la illustrissima Signoria sopra altri simel beni. Dovendose observar tutte le cose sopra nominade, obtenulo se ara ditta gratia, in tutto et per tutto, cosa alcuna in contrario non ob-slante. Dechiarando etiam che (ulti quelli meterano dilla parte nel illustrìssimo Conseio di X haver debbano di mie beni ducati 25 per cadauno, obte-nendose dilla gratia modo quo supra et non altramente. El se per caso dilla gratia non se potesse oblenir da la prelibata illustrissima Signoria, voio sia comprado in terre aliene per ditti mie comesarii, dove meio a loro parerà, una caseta perpetua e altro, da ducali 300 a l’anno etc. Item, lassa a li soi comesarii ducali 50, di sopraditti danari de l’intrada ut supra. Item, lassa quel avanzerà di ditta intrada di ducati 300 a l’anno, ch’el sia maridà ogni anno do povere donzele hebree, che loino elemosina, de anni 15 in suso, che habitino a Veniexia, Padoa, over padoan, le qual siano imbosolade et cavade do per sorte, le qual die no aver tal gralia, a le qual siano dalo per dota ducati 50 per una, poi le sarà spo-sade, et morendo una di ditte donzele che averà la gratia, ditta gratia vengi in l’altra, et questo fra termine di uno anno, con questo, a le noze si debbi lezer il ponto dii mio testamento, et per aiuto dii pasto si farà lasso ducati uno ; dii resto sia dispen-sado come ho scrilo nel mio libro a carte 147. Item, si zudei non stesse in le terre di la illustrissima Signoria, li comessarii vender debbano quello havesse, e comprar in terre aliene, over li 11)tarli di M. Sanuto, — Tom- L V. Da poi disnar, fo comanda Pregadi et Conseio 14') di X con la Zonla. Et avanti nona gionse qui la insta patron sier Ambruoso Contarmi, Su la qual è venuto uno nonlio dii sanzacho di Bossina per comprar alcune cose, et porta a presentar al Serenissimo uno cavalo turco fornido. Di Zara, fo lettere di sier Alvise Don, con • te, et sier Vicemo Zantani, captiamo, di 3. Scrive il venir dii ditto messo. Et cóme Morat vay-voda erra ad Obrovaz, e voleva far un’ allra forleza lì apresso per poter tenir secure le fuste. Et scrive coloquii aulì eon uno nostro subdilo, lo confortò non la (acesse ; el qual disse, scriveria a la Porta per saper il voler di! Signor. (1) La carta 13’ è bianca, 3