355 MDXXXI, GENNAIO. 356 Cimeli, et oferto a la oblatione di la mossa col modo islesso, excelo che la oblalion si fece di candele che si portavano accese con l’arma de quelli per cui se offerivano, et cosi per li morti come per li vivi, portandose la candele per li vivi absenti et presenti da li proprii di l’ordine le quali si lassavano accese, et quelle de li morii da qualche uno de li araldi che apresentale et non offerte altrimenti si smorzavano et riponevano con l’altre accese, al loco et ordine di dove erano tolte quando si andava alla oblatione. La seconda non si vene allramente a la chiesa, ma la malina ritornorono medesimamente tutti non più vestiti di manlo ma col capuzo solo di voluto cremesino et con una vesta sino_ a terra di damaschili bianco, et ivi fu cantata una messa solenne di Noslra Donna, et fatta la oblatione da l’imperador solo. Marti et mercore si reduseno tulli insieme per le coso di 1’ bordine, et il gioba da po pranso si fece la giostra, che fu mollo bella si perla bontà di giostratori come per.l’ordine posto nel corore, che senza perdere uno ponto di tempo 1’ uno precedeva a l’altro siehè si corse 300 lanze fino la sera. Li giorni sequenti si redussero insieme per la eletione di quelli che doveano intrare in loco de li defunti, et benché siano siati come se inlende nominali in tulli li lochi vacanli che sono 24, nondimeno sono stali publicati solamente li infrascritti : lo illustre signor Ferrante Gonzaga fratello dii duca di Mantoa, monsignor di Brederoda, il mareschial di Bergogna, monsignor da Bussu ca-inerier et secondo somelier da l’imperalor, monsignor di Prato secoifdo zamberlan et consier secreto, monsignor di Lanoy primo di la caxa del quondam Carlo di Lanoy già vicere di Napoli, et * monsignor di Malemberg maiordomo di la regina Maria. Molti altri sono sla in voce, tra li quali si nominano de italiani Io illustrissimo signor duca di Milano, il marchese dii Guasto, il duca Alexandro di Medici, il signor Ascanio Colonna et il signor Andrea Doria, ma pur li prefati soli sono publicati, et tutto questo non havendo potuto per le mie di hieri sera scriverle, per la solicitudine che mi era fatta dal maestro di le poste, essendo restato il co-rier fino questa matina a partire, ho voluto a quelle azonzer queste, per darli pieno aviso di tulle le oc-correntie di queste parte, degne di relation. Da Roma alli 16 di decembrio 1531 al signor 173 duca di Mantoa. Da Genoa hanno mandalo un genlilomo di Grimaldi al signor di Monaco per conto della nave che ha presa, dii che scrissi a voslra excellentia con le mie precedenti, dii successo quella sarà avisata. E! capilanio Doria fa fabricar due galere a San Pier de Arena. Di Roma di 11 dito al prefato signor duca. Nel coneisloro de heri Nostro Signor fece intender a li reverendissimi signori cardinali li avisi certi che esso haveva del grandissimo apparato che fa il turco contri! di christiani, et maximamente di 300 galere, zoè di 100 grosse, 100 bastarde et 100 solile, con altri navilii per portar cavalli, che per tutto aprile proximo sarano in ordine et inviate alla volta di Italia et della Puglia et di più nella Marca, et meleranno in terra 30 milia fanti et 10 milia cavalli, et Ibraim capitanio generale de dilla armata. Et la propria persona dii turco di verso Bongarla se iuviarà con 150 milia persone, et ha-verà 10 milia cavalli circhassi et altre nationi de diavoli, di modo che vedendosi le puoehe provisione de christiani che fanno por resisterli, i:on è da far dubbio alcuno che ollenirà senza contrasto, et ce converrà fugir di Roma et passar i monti purché bastino le gambe, et veggio la extrema ruina de la Italia et de Christiani venir in le mane de infedeli, se Idio et Christo per loro misericordia non vi proveggino. Sua Santità dice, per più incontri de avisi, haver la cosa certissima, et non gli pare alcun dubio, et dice fra 4 o 6 giorni meglio ancor si potrà certificare con tulli i particolari de le cose come vanno, et alle provisione et apparali di esso turco del che mollo ne dubita maximamente vedendosi la discordia di principi christiani et guardarsi nei fianchi 1’ un et l’altro et cavarsi gli ocbii senza haver consideratone alla ruina de la povera fede christiana. Questa voce ha dato terrore alle brigate, che ne stanno di malissima voglia, et ogniuno pensa ai casi suoi, di sorte che bora più si pensa al doversi fugir da Roma che al dovervi slare. Si è ragionato et praticato con Nostro Signore la creatione di monsignor di Tornon francese per il cardinalato, ad instantia dii re Chrislia- . nissimo, ma non si è ottenuta perchè tutti quasi gli cardinali non gli hanno voluto consentire, resolven-