105 MDXXXI. novembre. 106 cuperorno li turchi di la fusla rolli, el quelle lolseno el camino alla volla di Turchia. Dii ditto, di 6, date ivi. Scrive esser sia con quel rezimenlo, il qual ge l'à dillo dii successo di le Ire galie eandiole, qual hanno presa la fusla mallese el hanno lenulo li capi in galla, el mandalo alcuni homeni per terra de qui. Zonle sarano, si farà iustitia eie. Et manda : Capitolo di letere di Vetor qu. Zaccaria, di 25 avosto 1531, da lìhodi. Da novo, alli 13 dii presente zonse a Rhodi l’armada dii serenissimo Gran signor, fo velie 83, fra le qual fu galle solil IO, galeole 8, (jalioni 17, benissimo ad ordine, et el resto comuni, cargi de monitione et legnami, capi * tanio el capitanio Moro: se partirono alli 15 ditto per Alexandria; Dio li conducila a salvamento! Di giorno in giorno si expetava altri 40 navilii. Seguitano esso viazo li exerciti terrestri. Si comin-ziano a mover grandissime cride per tulio il reame 47* dii Signor, ogniuno stia preslo. Et il signor Gritti erra partitosi per Budua (Buda). Non altro per 10 presente. Heri, per legni di I’ Arzipielago, dice , Irovarsi a Santurini da 14 fuste maltese grosse. Questa lettera fo ricevuta in Candia a di 6 dilto. Fu poi posto, per li Sa vii dii Conseio e Terra -ferma, una lettera a sier Marco Antonio Venier el dolor, oralor nostro, debbi lezer al papa, pregando Soa Santità sii contenta conciederne la nomination di vescoadi, come fa tulli li altri principi, et, per la observantia portemo a Soa Beatitudine, quella ne dia compiaser. Con altre parole. Una lelera ben falla per Gasparo Spinelli secretarlo. Itern, un’ altra al dito oraior a parte, che con queste annexe sarà quelle si risponde zercha la in-telligentia voria far il papa con la Signoria nostra, come fu preso, le qual ancora non è stà mandate, et perhò li.cometemo che non li parli di questo subilo, ma de li 3 over 4 zorni e più, come meglio 11 parerà. Et sier Hironimo da chà da Pexaro el consier voi che la letpra ultima non si mandi, ma ben si scrivi che, subilo ricevuta questa, voghi rechieder lai nomination al papa, dicendo a Soa Beatitudine la morte dii reverendissimo legalo suo, laudandolo asai, et perhò Soa Beatitudine sia contenta non dar lo episcopato di Paola, l’havea, ad alcuno, (ino che per il Senato non si nomini uno che ne parerà eie. Et nota che li Savii mandano una altra lelera, laudando esso lpgalo morto, el dolendosi, al qual se li farà degne et honorale exequie. El sier Hironimo da chà da Pexaro consier fo primo parlasse per la sua oppinion. Et li rispose sier Alvise Gradenigo savio dii Conseio. Poi andò in renga sier Antonio di Prioli procurator, cugnado dii Cardinal Pisani, con gran collora, dicendo voler difender 1’ honor dii Cardinal, et erra stà ditto gran busione su questa renga, et di’ el non contradiva ni 1’ una ni 1’ altra lelera. Hor, inteso questo, il Serenissimo el il Colegio li mandò a dir venisse zoso, perchè bisognava parlar su le parte, e li Avo-gadori el fé venir zoso. Da poi andò in renga sier Hironimo da chà da Pexaro, è di Pregadi, qu. sier Nicnlò, cargando il Cardinal Pisani, et che di esso Cardinal fo leto una lelera di Roma, di.... , drizzala a missier Zuan Pixani so fradello, per la qual diceva, il papa averli dilto che, dandoli Ravena e Zervia, saria contento far la bolla di canonici etc., e da poi aula Ravena e Zervia disse voler il terzo di la spesa pagi la Signoria ; sichè non si doverave admeler queste letere di lai sorte, con altre parole. Hor li Consieri introno in la parie di Savii et li Cai di XL. Il Pexaro ave 31, il resto li allri, et fu presa. Fu posto, per sier Marco Minio, sier Mariti Zorzi dolor, sier Gasparo Contarmi, Reformadori dii Studio di Padoa, come hessendo seguido nel dillo Studio una corutella zercha el lezer di dolori e zercha il vestir e allri modi di scolari pertinenti al Studio, unde fu comesso per la Signoria al rector et sla-tuarii di la Università di artisti che dovesseno veder e reformar in quelli lochi che erra bisogno, unde, Infrondo reformato, sia preso che sia aprobati el reformali. ut in parte. Ave : 150, 9, 10. Fu poslo, per li dilli: Vacando nel Studio di Padoa il secondo locho di l’ordinaria di philosophia, pertanto sia tolto a lezer ditta leclura domino Vi-cenzodi Mazi brexano, con fiorini 125 a 1’ anno, et sia tolto per do anni di fermo et uno di rispetto in libertà di la Signoria nostra. Ave : 156, 4, 5. Fu poslo, perii dilli: Vacando la Ietura di me-Ihaphisica ne la via di San Thomaso, per la parlila di maistro Alberto da Udene di l’bordine di frali predicatori, perhò sia tolto a lezer in suo loco il reverendo maislro Zuan Francesco da Venelia dii predillo ordine, qual à falò experienlià di esso nel dillo Studio di Padoa, con salario de fiorini 70 a 1’ anno ad beneplacitum di la Signoria noslra. 122, O, 2. Fu falò dapoi il scurtinio di Proveditor zeneral 48 in Dalmalia, ¡usta la parte, con ducati cinquanta al mexe, per il qual è stà fato gran pratiche, et rimase sier Gregorio Pizamano, el XL Zi vii veehio, qu. sier Marco, qual si ha portato ben proveditor a Cividal di Friul.