419 MDXXXI, GENNAIO. 420 alcuni di queli signori, luto però con grande ale-greza et piacer ; non cessò etiam li fochi et il tirar di le bombarde per dar gran signal di festa et di alegreza. Item, da poi fu messo in altre due stantie due tavole per la colalione, l’una per lo imperator P altra per le damasele, qual fumo coperte di laze P una sopra l’altra de tutte le confezione che si possino trovar ne Pisola di la Madera in Valenza et in altri lochi, et altri mangiari differenti, et vi erano confeti di pevere et sale et melegete et de tute le droge, et etiam confuti di aio per inganare le damisele. Intrò lo impérator a la colalione et slele in piedi con la regina sua sorela ; dove fu poi messo luto a saco, et vi era molle aque odorifere 204 et di tuie sorle gentilcze che si pò trovare, et cussi la regina tolse di quele cose el così etiam le damisele di le cose odorifere. Item, ussite poi lo imperalor di caxa di lo am-basciator che potevano esser da due bore da poi meza note, aronipagnalo da tuli li signori, el medesimamente P ambassialore con Sua Maestà, et andò al suo palazo, el li honieni che danzavano con le spade li andavano sempre davanti, dii che ne hebbe gran piacer. Tulli li cristalini et queli altri vasi di terra di Portogallo fu messi a saco et fu robalo meglio di trenta marche d’argento, dove da poi fu trovalo in caxa di la regina uno vaso che lei haveva fato portar con aqua odorifera. Item, l’altro zorno seguente che fu mercordì, per esser stato qualro (empori,’ lo ambasador non invidò, tamen non cessò però li fochi, el dentro in caxa bufoni el danze di spade et altro dove molle genie ne hebono gran piacere et gran festa. ' Item, el giovedì haveva lo ambasadore invidato el legalo dii Papa Cardinal Campegio et nun-tio et ambasadori di Franza et ambasalori dii re de Romani, Inghiitera, Venetia et Savoia et di tuli li altri principi de chrisliani che in questa corte si trovano, et episcopi et arzivescovi el li coman-dalori de Calalrava et de Lion et dii marchese de Vilafranca et altri signori italiani et marchesi et conti spagnoli a una gran tavola, el queli che eran invidali non doverano esser più de 24 ma venero tanti che fu poi bisogno fare due tavole, dii che ne la seconda vi era il conte deAllemura el altri signori. * Item, mandò lo ambasador che fusse messo in la sua calle imo anelo per corer, et in mezo molli precii da 30 in 40 marche d’argento ma picoli, per le damesele, spechi mollo beli, pater* I nostri de cristalo et altre belle cose, el da poi I che fumo venuti li invidati venero da zerca 24 a corere lo anelo, tutti mascarati, et alcuni veslidi da donna ; a questa corsa fu gran numero di lorze accese, el così con fochi et tirare de arlelarie come fu li giorni inanti. Item, fornito che fu il corere di P anelo rom-peteno Iute le loro lanze in terra mollo politamente, et così quela noie vi erano alcuni voltiza-dori che facevano mirabilia, sederno a la tavola, et se fumo ben servili el giorno avanti meglio sono stali adesso, de sorte che per iuditio de alcuni dicono che questo ultimo bancheto fu avan-laggialo da P altro. Da poi la cena, fu recilada la comedia nominata de Guoerto de Giubileo luta de inamoramenlo, che per esser cosa tanto diletevole a li auditori et haver in se tanta gratia, ebbeno essi signori spagnoli lauto piacer el rider che non si pò dir quodam modo che sariano restati de mangiare el bever per sentire tal cossa ; et da poi che la fu recitata fumo a la colalione, quale erano in due caxe el messa su due tavole ivi se asetorno el comen-zorno a mangiar, et poi messcno a saco tute le con-felion et ogni altra cosa che era li magnativa, et fu preso quela sera da zerca 20 marchi d’arzento, et fu ancora questa note rnomarie el altre assai inven-tion, in modo che in tutta questa lerra et all re terre circumvicine non si parla d’altra cosa se non di questo triumpho, la qual è stata una festa che mai in queste bande fu fata, la qual per il manco è costala da ducali 6000 in zerca. Lo imperator ha mostralo tanto piacer el tanta salisfalion che fé gran careze a lo ambasador, che è cosa meraveiosa. lo spero in Dio, che la Maestà dii re di Porlogaio nostro signore lo bavera haulo per bene et ge lo ricompenserà, poi questo è tanto honore suo et de la patria. Altre cose molte se Iralorno in questa festa che non si pono scriver. Item, la nalion di Portogaio fece quà in Fiandra una festa el giorno di Santo Andrea de molli tiri de artellarie et fochi et bancheli, secondo il costume antico di la lerra, et elemosine a molti hospi-tali et poveri. Copia de una lettera di ... . ^05 Magnifico et generose tamquam frater lionorande. Non ho continualo di scriver a Vostra Magnifl-cenlia come faceva per il passalo, perchè d’alcuni mesi in qua per il suspeto che questi qui pigliano <*