601 MDXXXII, MARZO. 602 Fo lettere dì Franga, di l’orator nostro, di 7 et 12 di fevrer, da Boan....... Vene in Collegio sier Lorenzo Oro podestà et capitanio a Feltre, in loco suo andò sier Hironimo da Leze. Fono posti il colateral expedito et sier Francesco Grili fo pagador, el qual colateral era di sora 1’ oficio di F A vogaria, per li Avogadori extraordinari da basso, in una prexon chiamala Vulcam, et fo principia hozi a luor di danari da l’ofiiio dii sul de l’imprestedo dii prefato colateral per dar a l’Ar-senal, et tolli per li Avogadori predilli, et etiam per dar a la Zeca, a la qual fo obligà li danari. Sier Polo Nani è pur ancora in Toresele. Zuan Gueruzi gaslaldo di procuratori era etiam lui de sora li Avogadori, fo cavato de li et posto in li cabioni, di d'ove scampò, come dirò poi. Da poi disnar, fo Pregadi, per scriver a Roma, etiam per far Savi ai Ordeni ; ma atenlo hozi a Roma morite sier Alvise Bernardo è di Pregadi, qu. sier Piero fradelo di sier Nicolò el consier, non fu fato. El nolo, sono tante procure, che per andar in Pregadi erano tanti che procurava prima per Savi ai Ordeni, che numero 31 zoveni se fa tuor, sopra-comiti più de 80 se fa tuor, proveditor a Cividal de Friul, molti XL se fa tuor, poi Avogador di comun et Savi a Terra ferma, si che queste cinque procure, over come se dice brogii, è in culmine, nè si atende ad altro senza rispeto alcun nè di leze nè di censori, li quali non fanno alcuna provision a tanta ambition eresse in zoveni, con tante barele che se cava che non si fa altro che coresponderli. Questa nota ho voluto far, aziò se intenda mai fo tanle pregierie quante al presente. Et nota. Il Serenissimo solo vene in Pregadi con sier Sebaslian Juslinian el cavalier consier solo, et siete li .aspelando li altri, sichè in tanto bisogno de la terra li consegli se reduseno tardi. Di Pranza, fo leto le Mere di sier Zmn Antonio Venier orator, da Boan, di 7 fevrer. Come per le altre scrisse, questa Maestà doveva risponder al breve dii Pontefice, al qual, ho inteso, li ha risposto non è per mancar contra infedeli, come ha falò tutti li soi pasadi, et con la persona el con 300 homeni d’arme et 50 milia fanti, el esser in l’anliguarda o'retroguarda come vorà Io imperator, ma non voi aiutar altri, non hessendo rechiesto, nè voi el Papa meti angarìe nel regno per dar danari ad altri, con altre parole, volendo li altri principi concori a questo, lui non è per man- car. Sono avisi de qui, el Turco non è per ussir questo anno con armata ; conclude pur Cesare non se moveria si non è richiesto, quando ben turchi venlsseno in Italia a danni de l’imperador, dicendo lui farà la parte sua facendola altri principi chri-sliani. Sono lettere di Roma, di 8 dii passato, de 1’ oralor nostro, che li scrive che la imputalion fata al reverendo domino magnifico Grimanì patriarca de Aquileia, per le parole hi diio in concistorio contro questa Maestà, sicome havia dito 1’ oralor de questa Maestà, et come el Papa per suo brieve et li reverendissimi cardinali iuslificava a questa Maestà, si che tien la scusa dal re sia sta ad messa per non haversi ditto nulla. Scrive el re haver scri-to al Papa, voi venir in suo aiuto quando l’acaderà, si ben l’imperador non venisse. A di primo de questo Soa Maestà fece l’intrata in questa cità senza pompa, a di i entrò el dolfin et altri fioli hono-ratamenle ; et heri a dì C mirò la rezina con li oratori con gran pompa et solenne, questa, se dice, è la terza cità nel regno, qual è in .... la prima Paris, la seconda Tolosa in Linguadocha, ma questa in far pompe non ha voluto esser la terza ete. Dii ditto, di 2, ricevute a dì 6 marzo. Qui zonse monsignor de Pisnar oralor de l’imperador, venuto per recuperation de una nave zenovese rica fo presa nel porto de Tolon da francesi, dove l’è al presente, dicendo, per li capitoli, quesla Maestà è uhligata rendergela. Soa Maestà li fia risposto, che le robe de subdili de Soa Cesarea Maestà li farà restituir, ma la nave ni la mercadantia de ze-noesi non voi, per esser conira el bando fato contra ditti zenoesi. Questo orator è partilo. Nota. Qui va le letere de Roma, haute a dì 8, che per eror ho notà de sopra, qual è stà mollo in camino, overo è stà rélenute a darmele. Questo carlevar se alende a zoslre, Iriumphi el bancheli. Da Sibìnico, vene le lettere di 21 fevrer, 287 ho notale di sopra. Fo leto li avisi hauti da . . ...... Da Lignago, de Antonio Capello procurator, di 4, fo leto una lettera. Il sumario ho scrito de sopra. Fu posto, per li Consieri, una taia a Verona, poi leto le leltere de Ferigo Renier podestà, di certi homicidi seguiti in la persona de Malhio fiol qu. Cecato Rosso in la villa di la Bivilacqua, el (erì^p la madre. * Item, in la persona de uno Zuan Jacomo .. . . Per tanto, chi acuserà II malfatori, habbi lire 1000