103 MDXXXI, NOVEMBRE. Francesco Conlarini, ch’el sia dato li posessi, al reverendissimo Pixani dii vescoado di Trevixo, al reverendo Cocho di P arziepiscopato di Corfù, al reverendissimo Egidio di P arziepiscopato di Zara per la renontia li ha fallo il reverendo domino Francesco da Pexaro, al......il vescoado di Veia, el Et sier Lunardo Mozenigo procurator si levò suso, dicendo si doveria melter separadi questi posessi e non uniti. Et andò primo in renga sier Alvise Mozenigo el cavalier, è dii Conseio di X, parlando contra il dar li posessi, el qual nel suo parlar mi honorò dicendo « si vederi in li annoili di missier Marin Sa-nudo ». Li rispose sier Lunardo Emo el consier, exclamando assai. Poi parlò sier Daniel Renier car-gando assai il Cardinal Pixani, che non dia aver questo vescoado di Treviso, et queslo Conseio Pà dà al Querini, perhò il papa dia compiaser queslo Stado; con altre parole grande, sichè fece una bona et oplima renga. Poi li rispose sier Alvise Gra-denigo, savio dii Conseio, dicendo, al (ulto si voi dar questi posessi, volendo dii papa si babbi autorità di far la nominalion. Poi parlò sier Pandolfo Morexini, dicendo, il Pregadi è stà chiamà per far episcopo di Puola, e semo intra in questa materia, e si mette dar il posesso a tulli, poi mai non è stà scritto al papa ne voi concieder la nomination eie. Li rispose sier Sebastian Juslinian el cavalier, consier, vociferando per la parte, e al tutto se dia dar li posessi etc. Et il Morexini, Renier, e Contarini messeno star sul preso. Andò le parte 3, 13, 71, 73 del Morexini. Itcrum : 14 non sincere, 70 di Savii, 71 del Morexini. Iterum, 71 dii Morexini, 83 di Savii. Nulla fu preso. Fo Iicentià il Conseio et comandà grandissima credenza. Veneno zoso a horre gercha 4 di notte. • Fu posto etìam una parie, per li Consieri, ch’el sia aprovà certa livelalion, fala per prò Francesco canonico di §. Martin di Piove di Sacho, di campi 3 '/2 a Beneto de Birago spicier a S. Marco in questa terra. Ave : 12i), 4, 20. 47 In questo zorno gionse in questa lerra sier Lodovico Falier el cavalier, slato oralor in Ingalterra, tea P andar star e tornar, mexi 37 Vi ; è venuto per la Aiemagna via. A dì 3, la matina. Non fo lettera da conto. Vene P oralor di P imperador per cose parlicular. Veneno domino Zuan Battista Galeti nontio dii papa, qual sento appresso il Serenissimo, con do- mino Ruberto.....fo segretario dii legalo, con uno brieve dii papa alla Signoria, come fanno, questi do, comessarii dii legato, morendo, ai qual sia consignala per sua nome la caxa. Il Serenissimo li disse, la caxa erra stà promessa e dà zà il posesso al duca di Ferrara, et falò indusiar fin il legalo sleva de qui, sichè non si poi far altramente. Vene P orator dii ducha di Ferrara, al qual fo ditto la risposta fata a li noncii dii papa et perhò loi la caxa senza strepilo, partito sarà la fameia dii legato, il corpo dii qual è ancora in caxa. Fo parlato di scriver a Roma, rechiedendo ne concieda la nomination di vescoadi, et volevano mandar la lettera per Colegio, tarnen fo termina farla ozi col Pregadi. Da poi disnar, aduncha, fo Pregadi, et leloso?«m queste do letere dii provedador di P armada, più vechie di le altre. Di Gandia, di sier Francesco Pasqualigo provedador di V atmada, di 5 setembrio, date in galla in ditto porto. Scrive il suo navegar dii Zante fino lì, et come trovò le galie di Rodi eie., sicome ho scrito di sopra, le qual galle cegnava voler Irovar il capitanio Moro dii Tureho. Ite tu, manda una lederà di Setliia, scrilla per sier Marin Pisani retor, di primo setembrio, alti rectori di Candia, ricevuta quel zorno di 5, in sumario, per la qual avisa di la fusla maltesa, qual a P isola de Armachia erra, el in ditto loco se incontrò in fusle 3 lurchesche sorte de lì, qual li andò adosso, capitanio di le qual è uno nominalo Cazafat. Hor ditta fusla maltese scampò, et dite 3 fusle si reduseno a P isola di Casi, e lì sleteno da 8 avoslo fino al presente. Et hessendo passa de lì una tratta di Ge-rapetra con pesse fresco salato, et drio una barella de Rhodi con cordovani e tapedi suso, prese etìam una altra barcha scarpanlea, havea falconi ; li homeni scamporono in terra, il falconiero fo preso. Et la Dotte ditte 3 fuste in P isola di Scarpanlo preseno un altra barella, carga de cordovani, tapedi e cera, con tuli li homeni, in la qual erra uno scrivati di missier Zorzi Franchino. Et in questa nolle andono in uno locho di Scarpanlo, nominalo Paolella, dove se pia i falconi, et preseno in lerra homeni selle, zoè 2 falconier et 6 pastori, e amazò uno di falconieri, el amazorno et menomo via animali menuti zercha 200. Da poi parlino, et a terra via dillo capitanio navegando investì con la sua fusla in una secha, sopra la qual el si rompete, et scapolò homeni 100 christiani che erano in dita fusta presi, et andoron'o ditti christiani a Scarpanlo et le altre do fuste re-