343 MDXXXI, 5 Item, poi feno ¡1 scrutinio de do presidenti al dillo Collegio, in luogo de sier Andrea Trivixan el cavalier et sier Francesco Donado el cavalier in-Iradi savii dii Conseio. Tolti 6 rimase sier Marco Memo et sier Nicolò Mozenigo, balotadj sier Marco Cabriel, sier Andrea Vendramip, sier Zuan Alvise Duodo et sier Andrea Foscarini. Et noia. Cazete dii dillo Collegio sier Gasparo Malipjero el sier A|vise Malipiero et sier Zuan di Prioli et sier Andrea da Molip. Questi quattro re-slono del ditto collegio : sier Marco Minio, sier Ja-como Soranzo procurato!1, sier Marco Cabriel et sier Andrea Foscarini. A dì 17. Fo Santo Antonio. La in a tip a fo un grandissimo caligo. Vene in Collegio l’or^lor dii re Zuanne di Hongaria, chiamato domino Antonio Vianzia preposito, e] qual va a Roma, et a-presentò lettere dii suo re, di credenza. Et prima parloe ptiUice di la benivolentia è fra il suo serenissimo re, et questo illustrissimo stado, et si recomandava, et disse come l’era destinato al pontefice, et esser venuto con grandissimo pericolo incognito et da mercadante. Apresentò la lettera data in civitate Ingesuarensi in Transilvania die 12 decembris, et disse il suo re haver auto licentia di far paxe col re di romani dal Signor turco, et havia a quello destinato domino Hironimo Lasco, però lo mandava a Roma a exortar il pontefice a coadiuvar si concludi la pace per ben di la ehrislianità, el havia aula dal re in concistorio di venir a questa Signoria per 1’ amor li porta il suo re a dir questo instesso. 11 Serenissimo non li fecp grata ciera dicendo si conseieria, et col senato ¡usta il costume nostro se li faria poi risposta ; et per Collegio fo terminato mandarli a donar uno presente di cosse comeslibili per ducali 25. Veneno li oratori di la comunità di Padoa, domino Antonio Caodivaca el cavalier et domino Vi-cenzo Rosso dolor, dicendo quella comunità aver preso nel suo conseio di proveder a le spexe superflue dii vestir si fa eie. desiderando siano confirmali per questa Signoria. Item, certi or-deni zerca il monte di la piata de li massari, darli contumatia, et non siano parenti eie. ut in eis. Il Serenissimo li disse si vederia li ordeni eie. Da poi disnar doveva esser Pregadi, ma per il sposalizio di la fia di sier Michiel Morexini qu. sier Piero maridata in sier Zuambalista Bernardo di sier Alvise, qual fece pranzo a San Cassati dove ha- 0JÌNNA10. 344 bita sier Zuan Francesco suo fratello a zerca 80 persone, et vi fo solum 9 done, siché non fu fato Pregadi, e la Signoria si redusse in Collegio con li Cai di X prima per expedir con li proveditori al sai Cabriel di Cabrini fo dacier dii Sai di Bergamo, et parlò domino Francesco Fileto dotor per lui et domino Alvise da Noal dotor avocato fiscal per la Signoria, intervenendo certo resloro el voi, mule fu preso farli resloro di stara 250 over inozeti di sai, el che’l dillo babbi il dado dii sai di Bergamo ancora per anni 4 pagando quello paga al presente. Da poi sier Priamo da Leze e sier Vicehzo Gri-mani procuratori elecli sopra i ogii, per il Conseio di X con la Zonla, disseno 1’ opinion loro zerca far provision di ogii, che per li* terra la povertà ne babbi, per la gran furia è la sera in comprar oio a le botege tiep oio di Ternaria, el qual oio è a ducati 80 el mier, che mai fo a si gran prezzo, el in la terra, fatta la descrilion, sono miara .... Et su questo fo parlato assai, voleno far si dagi boletini a li Terneri per conira, e li poveri babbi via a soldi 6 la lira, et eresser l’oio di Ternaria dove si mette a ducati 32 si metti a ducati.... e su questo fo parlalo assai. Da Milan di l’ Orator nostro fo lettere di 10. Il sumario scriverò più avanti. Di Pranza di sier Zuan Antonio Venier orator nostro, date a Amiens a dì 3 decem-brio.......... A dì 18, la matina. Vene in Collegio sier 166* Antonio Foscarini, vestilo di veludo cremexin alto e basso, stato podestà et capitanio a Cerigo, in loco dii qual è andato sier Vetor Minólo, et referile di quelle cose e di le rote stale, e come quelli nostri hanno da far sul Polesene voleno le intrude, ma non aiutar che’l Po non rompa et poi roto a prender la rota, et disse altre parlicularilà. Fo laudalo del Serenissimo. Vene I’ orator di Milan, dicendo il suo duca haver avisi pur li capitanai francesi fanno svizari, ossia per Zenoa o per il slado dii suo signor, el dii castelan di Mus le pratiche vanno atorno. Vene l’orator dii duca di Mantoa per cose par- ■ ticular et non da conto. Da poi disnar fo Pregadi, eh’è zorni .... non è stalo, e lede molle lettere. Et sopra-vene queste lettere di Poma di V orator nostro di ... . Scrive esser stato dal papa, et coloqui auli insieme zerca quelle cose turehesche; Soa Santità li ha ditto aver scritto al vescovo di Verona vengi a la Signoria et......