45 MDXXXI, OTTOBRE. 46 su un scabello con un garofolo in mano, et mirava in ogni luocho fuor che !a messa, a la cui man destra erra missier Zuan Vituri che dlcea 1’ ufficio, tutto cambiato di quello che lo vidi in Padoa,nèmai, mentre si disse la messa, levò gli ochii da l’ uficio ; è macilento, vestilo a nero fuor che le calze de scar-lato, porla un berelin da orechie sotto la beretla; havea drielo 4 giovani assai di genlil aria, credo siano parte suoi figlioli parte servitori. Io fazlo translatar in latino un iuditio fatto a Norimberg sopra la cornette; haulochel’habi, manderò alla magnificentia vostra, che credo li piacerà. Questi giorni giorni passati missier Hironimo Orsetto di Gemona, venulo da Viena, referi che Pabatessa che si era maridata a Marlin Luther è tornata a conversione per una visione horenda che hebbe, et ha impetrato con assidue lachrime et lamenti di esser rimessa nel monastero, la cui conversione si dice haver convertito molti lulherani. Di novo di qui, per il gran secho fin il Nalisone è secho. Il grano si vende lire 6 soldi 12, li meglii sono ottimi, non cosi li altri menuli. Il gelo è slato grande. Il vino in mosto si vende lire 5 fin a 6. A dì 11, la matina. Non fo alcuna leltera da conto di farne memoria. Vene l’orator di Franza, e monslrò una letera dii re Christianlsslmo, di 20 septembrio, [iscrive da Cusl, come non è per andar ad abocharsi con Cesare; et quando l’andasse, prima comunicharia el tutto con questa Signoria ¡lustrissima, per voler aver et mantenir la lianza insieme. Vene 1’ orator di! ducha de Milan, el monslrò avisi di Alemagna vechii da la Corte, in consonanza quello havemo auto dal nostro orator. In questa malina sier Lunardo Emo el consier, con licenlia di la Signoria, si partì per andar fuora di la terra a Vestene in veronese, et starà zorni..... a tornar ; ma vene in Colegio a dì 19. Da poi disnar, fo Conseio di X con la Zonta, et a la fin nel simplice preseno una parte che li se-cretari, ordinarli et extraordinarii, ogni anno de septembrio siano examinati et balotati in questo Conseio et, havendo li do terzi di le balote, siano aprovadi, ma, non le havendo, siano privi di la can-zelaria per anni tre. Item, che quell è deputadi al Colegio non si posino partir per andar fuora di la terra senza licenlia di Savii, a chi saranno deputadi, a bosoli e balote, ut in parte. Et nota. Dii 1482, a di 16 Marzo, in questo Conseio fu preso una simel parte, non ave executlon, et dii 1525 fu re- vochata. Ilem, che con li oratori e altri vadino secretarli ordinarli el, non essendo, vadi extraor-dinarii. Da poi, con la Zonta, renovono una parte, che de coetero, cussi come le farine buratade si ven-deano in fontego di la farina sì di Rialto coinè di San Marco, cussi de coetero siano vendule di fuora a la porta di dilli fontegi, sotto pena ut in parte. Fu poslo et preso una parte di sier Vicenzo Justinian, fo capilanio di le galle bastarde, e altri soracomill, ai qual per il suo credilo li fo asignà alcuni danari, poi li è stà tolti e ubligà a la Zeeha, perhò li sia dà li danari, scoderà sier jacomo Boldù, deputadi a l’armar, e danari di la tansa numero 18 deputadi ut supra. Fu fatto vicecao, in loco di sier Tomà Contarmi cazado, sier Francesco Donado el cavalier, et li Cai messeno, sier Cabriel Venier e compagni, Avogadori extraordinarii, habino utilità ducati .... A dì 12, la malina. Non fo alcuna leltera. Vene in Colegio il reverendo episcopo di Verona, olim datario dii papa, venulo in questa terra per certa rlifferentia ha con 11 soi canonici dii duomo. Da poi, In Quaranlia Criminal, fo spazà uno capitatilo di l’officio sora i Dadi, chiamato il Frate di Manloi, absente, qual ha fato conlrabando di alcuni sachi di seda, fo trovadi a Loredo per sier Zuan Ve-tor Coniarmi podestà, et pei' lui fato il processo et spazà la seda per conlrabando. Da poi disnar, fo Colegio di le Aque. Preseno cavar di Margera fin a Liza Fusimi, e far uno canal con un arzere, ut in parte, e tuor homeui 1000 villani a lavorar, et siano pagati di danari di la Signoria nostra a ducati due al mexe, videlìcet di ogni territorio tanti ut in 'parte. Et feno le letere per li territori che debbano venir tanti homeni per removere barene, velme et alteratione in diversi lochi di quesli lagumi,' i cjual liomini vengano con badili, vange et zaponi, et ogni 50 di loro habbino uno capo, e a questo siano tolti di privilegiali, exentl et non exempli, per quesla volta. DI Padoa.........numero 18 Di Ruigo..........» CO Di Bassan....... , . . » 20 DI Vicenza ......... » 160 DI Verona.........» 160 DI Brexa..........» ICO Di Treviso con Ceneda.....» 160 Di Udene.........» 100