2-25 MDXXXI, DICEMBRE. 22C vera fede christiana al presente et per lo avenire, et che stiano nele lor terre, paese, et dove hanno a comandare, sempre integramente senza Iravaio né disputatone, lassarli slare, et lasare ogni inimi-citia che tra noi contra lor fosse slata per el tempo passato. Per contro, vogliamo noi de li 5 Cantoni che li nostri Helvelii di Zurich, con li soi subditi, la-sarli nela lhor fede permanere. Noi de li 5 Cantoni sopra tutto salvamo et vogliamo che siano salvati et conjunti in questa pace, principalmente sopra ogni altra cosa, ogni nostro citadino e confederato, overo ogni altro con noi conionto et ogni persona che ne havesse dato aiuto el consiglio et che fosse stato apresso di noi, cosi in denari quanto in altre cose, che dilli se inlendino chiaramente essere in ditta pace quanto noi proprii. Per contro, noi de Zuricho salvamo el vogliamo siano salvi principalmente ¿ulti quelli che ne hanno dato consiglio et favore in questa guerra, così nel devedar vitualie quanto in altre cose, che dite se intendino in dilla pace el confederalioni. Più, vogliamo noi de li cinque Cantoni principalmente che non se intenda in ditta pace praecipue il paese de li Trincena, Inira, Inangari, Brengard, Melinf, per haversi lhor collegati con Bernesi et esser venuti contra noi, et il simile stando Bernesi ancora sopra di Ihoro senza voler pace alcuna, et a li nostri grandissimi bisogni esser stali in campo contra di noi in aiuto de Bernesi ; et per questo vogliamo che siano exclusi de dita pace el poterli castigare a nostro beneplacito, senza li sia dalo aiuto. Ancora vogliamo che non se intenda in dita pace Rapsiol, Doehemburg, Castel et Vesen, per ha-versi con li nostri Helvelii de Zuricho alligali el confederati contra di noi, tamen che li sia usata debita misericordia, così nel castigarli quanto in juslitia. Ab alia, debbiamo et vogliamo noi due parte di dover stare ciaschuno nele sue franchisie, signoria et juslitia, che tra noi habbiamo insieme, de sub-diti el podeslarie, in qualunche loco che habbiamo, lasarle slare integre al solilo nostro passato. El c’ è ancora chiamore, tra noi doi parte dato et concluso, se in dille polestarie, Ira noi et subditi, che qualunche vorà (enere l’ordine de la Santa Chiesa, lo potesse tenere, et se li fusse qualcheuno che volesse tenere la nova fede, che non li fusse dato fastidio, et se fusse qualchuno di quella fede nova el volesse tornare a la vostra et vera christiana fede, che siano acellati per boni, el data libera licentia I Viarii di M. Sanuto — Tom. L V. de poterlo fare senza li sia conlraditlo in cosa alcuna. El simile s’el fusse in dilli nostri paesi che le- 105* neseno la vostra fede, et non 1’ havesseno ancora renegala, sia secreta o palese, che ditti possano star in pace et non siano vituperati, aziochè possano stare in la lhor vechia fede, el in caso che ditti fus-seno uno o più, in qualunche loco, che voleseno li 7 Sacramenli de li oflìcii di la Sania Messa et ogni altro ordine di la sacra el santa Chiesia et cerimonie, li possano redrezare et mettere in piedi a lhor beneplacito cosi come fanno li altri predicanti. Ancora, debbeno li beni di la Chiesia et le intrate lhoro dividerle a li preti che dicano messa, così come a li predicanti, secondo la quantità di le intrate dì le dille chiesie. Ancora, non debbe I’ una parie nè 1’ altra vituperarse nè injuriarse per la fede, et dove sarà presentito eh’ el potesse de diti lochi, li debba castigare secondo saranno le querelle de importanza. Terzo capitolo. Vogliamo et dobbiamo noi de Zuricho che le júrate confederation, et lege; el (etere, el ogni altra cosa, che li nostri Irapasati ne hanno lasato per antiquo in qua, se principiano et augu-mentano Qt se concludino lidelmente con li nostri cari Helvelii de li cinque Cantoni, el così debbiano stare et permanere in quel medesimo grado li la-sorno li nostri Irapasati. Per contra, noi de li 5 Cantoni voiamo observare le conjúrate confederalione et lege, che habbiamo con li nostri Heivetii de Zuricho, in quel grado sono sta lassati da li noslri trapassati. Ancora il medesimo debbiamo el voiamo noi de Zurich de qua avanti confederarsi con principi né signori alcuni, dove noi non habiamo ad fare, nè regere, nè governare, nè inlrometersi, nè impazarsi de cosa alcuna si contiene ne le lighe et capilulalio-ne vechia sonno tra noi. Quarlo capitolo, Debbiamo et vogliamo noi de Zuricho che li noslri ciladini et confederali, che noi havevamo accelati in confederation et nome de Helvelii, siano o Principi, o Signori et Terre Franche, et di qual grado si sia, vogliamo et renonciamo ogni parte nostra che sia aniehilala el non sia valida secondo chiaramente si contiene ne le júrate lighe. Simel, ciladini et confederali non possino patire vogliando noi altramente haver nome et esser Helvelii. Pertanto vogliamo et debbiamo noi queste me* desime letere de ciladini et confederati novamenle, insieme con la crida íil paese de la pace, de qui avanti se inlendino smorzate eUnon valer più nien- 15