283 UDXXSI, DICEMBRE 284 aver morta la signora di Sanguanè, videlicet bandirli di terre e lochi, con taia, e venendo siano 1^5* squarladi etc. Et se li diti o uno di lhoro venirano a manifestar il mandante sia asolto di la pena, e babbi ducati 1000 dii mandante, di so beni, s’il ne sarà, si non di danari di la Signoria nostra, et possi cavar uno di bando di questa cita, havendo la paxe, per homicidio puro. Item quel Zenoa che à posto li cavalli a Liza Fusina babbi termine mexi 3 a presentarsi, e pasado il termine, non venendo, sia bandito dal Menzo e Quarner in là, con la taia etc. Et fo, subito presa, mandala su le scale di San Marco e di Rialto a publichar, e scrito a Verona si pu-blichi. Nolo. Capelolo, over... , servitor disier Marco Antonio Venier signor di Sanguanedo, et Zuan .... dillo____da Milan, solilo servir domino Alexan- dro Nogaruole, questi fo banditi con la laia ut su-pra. Ave : di procieder 36, 1 non sincera, riessendo presi, sia menadi sopra piate a Santa Crose per mozo la caxa, taiarli la man destra, poi in mezo le do coione taià la lesta et squarladi in 4 quarti. La taia è lire 3000. E! gera solito habilar in la botega de maislro Jacomo sarlor; e il terzo . . . . , Da poi disnar, fo Conseio di X con Zonta, a re-quisilion di Savii di Colegio, por scriver a Costantinopoli. Et fu fato per non far Pregadi ozi, aziò non si fazi quelli sora i Statuti, e si fazi prima li Consieri. Fu prima, nel Conseio simpliee, fato un vicecao in luogo di sier Hironimo Loredan è amalato, et fu sier Francesco Donado el cavalier. Et li Cai el Consieri messeno una parte, poi lelo una gralia di Andrea Fazuol porloner di l’audienlia, atento li meriti di soi passadi e dii canzelier grando so parente, qual ave certe canzelarie et morite et non ave il beneficio, prrhò li sia dalo, olirà l'oficio I’ ha eh’è ducati.... a l’anno, etiam ducati 10 al mexe, videlicet ducati 6 sora la taxa dii vicario di Treviso et ducati 4 sora il Zudexe dii maleficio fino babbi uno officio, primo vachante, de ducati 100 a l’anno ut in parte. Voi i cinque sesti. Ave : 10, 5, 1. Non ave il numero. Erano 16, manchava sier Nicolò Berr^rdo el consier è amalato. Da poi intrò la Zonta, et fo scrito a Constanti-nopoli con grandissima credenza, e mandà la sera le lettere con uno gripo a Ragusi; nescio quid. Et nota. Ozi tulli 6 li Savii dii Conseio balotono per esser di la Zonla, che forse mai si ha trovato che tutto il numero babbi balolalo, perchè qualche uno erra cazalo e non balotava, sichè ne ho voluto far nota. A dì 24, domenega, vizilia de Nadal. Colegio se reduse, dato au'dienlia, nè altro fu fato. Noto. Eri in Conseio di X, fo lettere di Udene, di sier Alvise Barbaro luogotenente di la Patria, qual manda una lettera li scrive li ... . comessarii dii re di Romani da . . . ., et scriveno esser li zonti, e aver auto l’ordine, sichè sarano il dì de San Zuanne in Maran, perhò la Signoria mandi il suo comissario quel zorno lì, perché aldi-rano eie. Unde fo mandalo per Daniel di Lodovici secretano deputato andar, e ordinato vadi via subito, et fatoli la commissione. Questa malina e tutto ozi piovete. Poi disnar il Serenissimo vene a lu messa in chiesia con li oratori, Imperador, Pranza, Milan et Ferrara, il primocerio et lo episcopo di Veia, et 6 Procuratori, et quelli invidati al pasto. A l’aliar grando erra bella luminaria di cere da 500, tra lorzi e candele, ma per la chiesia pochi sezendelli per esser l’oio caro, vai ducati.... il mier. E si compite a bore 3 */* di notte. El nota. Michiel da Ponte, qual fu fato ga-slaldo dii Serenissimo, à anni 81, va vestilo di scar-lato con beebo di veludo negro la festa, eome fa li Consieri. Da Faremo, di sier Zacaria Grimani so-racomito di galla sotil, stalo alla custodia di Cypro, fo lettere. Dii suo zonzer lì per venir a disarmar. Noto. Eri in Conseio di X con la Zonta fu preso dar alcuni danari dii Sai per far l’altra porla di la libraria va in Gran Conseio, mover la scala di legno, et coverzpr il palazo di piombo ch’el piove. Da Milan, dii Baxadona orator, di 18 de- 136 cembrio, ricevute a dì 25 ditto. Scrissi per altre mìe la pace fatta Ira li 5 Cantoni el Bernesi, con li capitoli come quelli di Zurich. È sta mandali al reverendo Verulano li capitoli agionli alla conclusion di la pace, e li manda. Per lettere, di 7 da Lucerna, dii messo dii prefato Verulano, si ha, li 5 Cantoni si doleno molto che non ha mai posuto far intender al Cristianissimo li mali portamenti dii Meygret, uno di soi oratori apresso Svizari et mollo deditlo alti 8 Cantoni per il favor che lui ha con Soa Maestà, anzi che quando sono andati ambasadori di essi cinque Cantoni a Soa Maestà, mai sonno slà da lei uditi. Et che quelli faceano querelle di non haver auto vi-tuarie dii stato di questo Signor. Fu da alcuni risposto che ne scriveriano alla excellenlia sua per chiarirsi di la volunlà sua, el che fu anche ditto per