— 19 - del rapsoda — la gloria e il ricordo di Giorgio Castriota Skanderbeg rimarranno eterni finché l'Albania sarà un nome nel mondo. Nato a Kroia nel 1403 da Branilo Castriota e Visava Tripalda, figlia di un nobile serbo, fu mandato nel 1414 quale ostaggio alla Corte di Costantinopoli dove, indirizzato alla religione e ai costumi maomettani, ebbe presto modo di farsi segnalare per l’indomito coraggio e sali, di gradino in gradino, fino alla reggenza di un Sangiaccato, aggiungendo al cognome paterno quello di Skanderbeg Uskander - corrisponde, in turco, ad Alessandro, cioè « il valoroso » - bey o beg, cioè capo|. Ma, come a Paolo di Tarso sulla via di Damasco, una profonda luce si fa, nel 1443, nella sua anima. Riabbraccia la religione cattolica, si intitola « Soldato di Gesù Cristo », defeziona e inizia la sua ispirata opera di apostolo deH'Albania, dando vita alla Lega contro i Turchi con l'appoggio del Pontefice, di Venezia e del Re di Napoli. Occupa Kruia, di sorpresa, e la elegge a sua Capitale. Un’assemblea di notabili lo proclama, nel 1444, « Capitano Generale d'Albania» e nel 1447 la Serenissima lo inscrive nel libro d’oro della nobiltà. Durante quattro anni — dal 1444 al 1448 — infligge l'onta della sconfitta a quattro agguerriti eserciti turchi. Nel 1449 volge in fuga il sultano Murad li che, forte di 100.000 uomini, era riuscito ad impadronirsi di Kruja. Nel 1451 ricaccia ancora una volta le orde mussulmane di Maometto li che però non si acquieta e tenta, in luogo della battaglia leale in campo aperto, la tortuosa via del tradimento. Riesce a distaccare dal Castriota vari Capi albanesi, eccita discordie e sommosse intestine, provoca nel luglio 1455 la disfatta di Berat, bandisce sulla testa dell’indomabile Eroe una taglia di centomila ducati. Corre voce della morte di Skanderbeg, ma questi si è messo, invece, in salvo sulle impervie montagne circostanti e, appena a nove mesi di distanza, conquista a Dibra, nell’aprile 1456, la sua luminosa rivincita e rientra trionfalmente nella città di Kruja. Nel 1457 il Generalissimo maomettano Isabeg occupa, con l’aiuto di Hamsa. nipote di Skanderbeg, una vasta striscia di territorio albanese, giungendo fino ad Alessio : ma la reazione è pronta e a Tomorica l’invasore è sbaragliato, Hamsa è fatto prigione e consegnato a! Re di Napoli.