ATTIVITÀ DEL MINISTERO DEI LAVORI PUBBLICI ALBANESE DALLA COSTITUZIONE DELLO STATO ALL'UNIONE DEL REGNO D’ALBANIA AL REGNO D’ITALIA La costituzione, nel 1912, del nuovo Stato di Albania ebbe per naturale conseguenza la formazione di un organo tecnico per la esecuzione delle opere pubbliche necessarie allo sviluppo del paese, quelle esistenti in regime turco essendo, praticamente, immeritevoli di tal nome. Ma, per la forma assolutamente embrionale del nuovo Stato, per gli eventi della grande guerra svoltisi sul territorio albanese, per le lotte intestine che ne seguirono, l’attività di tale organo tecnico non potè esplicarsi in modo definitivo ed efficace. Opere a carattere di pubblica utilità furono lasciate in Albania dagli eserciti in lotta : per la loro conservazione occorrevano opere di manutenzione, integrazione, difesa. Questo il primo compito a cui cercò dedicarsi il Ministero dei Lavori Pubblici senza peraltro ottenere che scarsi successi sia per i modesti mezzi a sua disposizione, sia per la impraticabilità stessa delle vie di comunicazione, sia perchè distratto da una folla di studi spesso ispirati da visioni inattuabili o sproporzionati alle necessità effettive del Paese. Non vi erano strade, ma tronchi stradali in cattivo stato di manutenzione. Mancanza assoluta di opere d’arte permanenti, ad eccezione di solo quattro ponti in ferro ; nessuna opera di bonifica nè di sistemazione fluviale ; nessun porto ; le sistemazioni portuali di guerra in deperimento. Le sedi degli Uffici governativi, scuole, ospedali, caserme in modestissimi edifici per la maggior parte in affitto e spesso antigienici. Nelle città i servizi pubblici, come acquedotti, fognature, illuminazione, inesistenti. Solo nel 1926 l’amicizia dell’Italia verso l’Albania permette di parlare di un vero programma di opere pubbliche di razionale attuazione, per i larghi aiuti di ogni genere concessi dall’Italia, con la collaborazione di tecnici esperti, con il finanziamento dei lavori (Prestito S.V.E.A. di fr. oro alb. 63.000.000 pari a Lire 400.000.000). La grande mole di lavoro che ne derivò dette nuovo impulso al Ministero