LE INDUSTRIE 117 dati da graticci per riparo dai venti, i quali se soffiano gelidi dopo le pioggie invernali agghiacciando e trattenendo 1’ acqua sui terreni, rendono vana ogni cura e compromettono tutto il raccolto. Dove predomina 1’ argilla, si piantano i carcioffi, (die danno raccolto precoce, abbondante e lucrosissimo, avvicendandosi noi maggio con granoturco. Il coltivo da vanga si adatta quasi esclusivamente a quei terreni alluvionali, formanti dai grandi fiumi, (die, a causa di burrasche o delle periodiche maree, non possono liberamente sfociare in mare. Composte pertanto d’arena accavallata su informi dune, prosciugate dai venti e prive di sottosuolo utilizzabile, quelle aride e sterili sabbie sono, ciò malgrado, dal lavoro industrie dell’ uomo trasformate, grazie alle alghe marine, abbandonate dal maro, che si asciugano, si polverizzano e, depurate dall’umore salino, si mescolano a letame da stalla. Cosi trasformato da sterile infecondo, quel terreno si lavora a vanga ad una profondità di 30 centimetri, e se ne traggono patate, grano turco, cipolle, cavoli e zucche nella ragione di quattro prodotti all’ anno. Nella parte (die guarda il mare si preferisce la coltivazione delle salate, dei cavoli fiori, dei broccoli, degli asparagi, delle fave, degli agli e delle cipolle. I cavoli ed i broccoli precoci, quaresimali o tardivi, si piantano alla fine di agosto e fruttano dal novembre al marzo. Bellissimi sono taluni di questi prodotti, e specialmente le patate (die vengono dal litorale del Cavallino, dove, da quanto dicono sicuro memorie dall’ epoca, si coltivava nello scorso secolo con proficuo esito, il tabacco. Mirabile è pertanto l’industre intelligenza con cui si