IL DIALETTO DI VENEZIA secoli dell’impero le ultime tracce di esso fossero scomparse o andassero rapidamente scomparendo. Sforzarsi a riconoscere qualche traccia di quel l’antica lingua nel dialetto odierno sarebbe (se si fa eccezione per qualche nome locale) opera peggio che vana; e al più si può ammettere, in teoria e all’ingrosso, senza arrischiarsi a tentare i particolari, che i Veneti (come i Lombardi, i Galli e tutti insomma i popoli latinizzati), pronun- ciando il Latino come 20. Fot. tfaya. potevano, cioè senza perdere del tutto le loro vecchie abitudini di pronuncia (come non si perdono oggi pronunciando l’italiano o un dialetto forestiero o una lingua straniera), cominciassero fin d’allora a dargli certa speciale impronta o accento, a cui si debba, almeno in alcuna parte, se nella Venezia il Latino s’ è determinato in quella particolar forma che si chiama Veneto (e nella Lombardia ih Lombardo, nelle Gallie in Francese, ecc.). Popolana. t 2. Il Veneto adunque, con tutti i dialetti italiani, fa parte de! grande gruppo delle lingue che, appunto perchè si svolsero dal Latino o Romano, si chiamano lingue neolatine o romanze; è cioè anch’esso uno stretto parente del Rumeno, del Ladino (Grigioni della Svizzera e Friuli), del Francese, dello Spagnuolo. Diciamo che si svolsero dal Latino ; e sarebbe meglio dire proprio che sono il Latino medesimo, quales’è venuto svolgendo