166 PICCOLA GUIDA che seppe, contro il parere degli architetti contempo-ranci ed emuli suol, -serbare immutate le lirree del glorioso edificio, A chi osserva si offrono a tutta prima le due facciate riguardanti la Piazzetta ed il Molo, lunghe la prima m. 75, l’altra m, 71.50. Sono un miracolo di statica. Sovra due ordini di archi acuti, sorretti da robuste colonne senza base nel piano inferiore, doppi di numero nel superiore e raggentilita dai cerchi quadrilobati frapposti, si eleva una mole enorme a riquadri di marmo rosso e bianco, con sei finestre ed un grande finestrone, ornato di scolture e pinnacoli, per ciascun lato, mettendo capo ad una cornice gotico-bizantina, alla quale accrescono varietà e leggiadria i minaretti collocati sugli angoli. Nei capitelli delle colonne dell’ordine inferiore sono scolpite scene della storia sacra e profana, ritratti di imperatori, animali, frutta, simboli, ecc. Si osservi sulla colonna d’angolo il gruppo di Adamo ed Èva, e nell’angolo verso il ponte della Paglia Noè preso dal vino. Una terza facciata si stende lungo il rio di Canonica. Fu architettata da A. Rizzo nello stile del Rinasci mento con severità di linee, ma allietata dall’elegante ornato. l)a questa parte il Palazzo Ducale è congiunto alle Prigioni per mezzo del Rotile ilei Sospiri. Dalla Piazzetta si entra nel Palazzo per la Porla della Carta, nella quale tìiov. e Bait. Bon profusero tutte le grazie del loro ingegno. Il Dogo inginocchiato dinanzi il Leone di S. Marco è Francesco Foscari. Nel cortile, nei due lati corrispondenti alla Piazzetta ed al Molo, le linee architettoniche serbano il carattere mediovale. Al più rie,co ed ornato Rinascimento è invece informata la facciata di fronte, opera ili .1. Rizzo. Pure al Rinascimento appartiene il vago prospetto su quella parte del cortili' che è detta ilei Senatori, attribuito a Guglielmo Bergamasco e, con