LA LAGUNA 153 un continuo rifacimento. Nel 1716 il celebre geografo P. Vincenzo Maria Coronelli propose una difesa più duratura consistente in una muraglia in marmo che verso il mare fosse fatta a gradinata. Nel 1744, secondo il progetto del matematico Zendrini, si poneva la prima pietra dei celebri Murazzi che resero sicura la parte meridionale della Laguna dalle sorprese dell’Adriatico. 4. La parte della Laguna più prossima alla terra-ferma, come anche altrove fu detto, chiamasi Laguna morta perchè i depositi fluviali ne diminuirono la profondità, tanto che essa non può servire da porto naturale come la parte più prossima al mare in cui sorge Venezia, che chiamasi Laguna viva. Però la Laguna morta non è senza vita, come parrebbe dal nome, anzi la vita vi si agita rigogliosa nelle parti più profonde in cui l’acqua non viene a mancare nemmeno nelle basse maree. Queste parti chiamansi calli e vi abbonda il pesce che ama le acque tranquille e vi trova contro i delfini, i pescicani ed altri voraci animali marini quella stessa sicurezza che i primi Veneti trovarono fra le Lagune contro i barbari invasori. Una valle può essere limitata all’intorno da una parte di laguna che rimane all’asciutto anche nelle comuni alte maree e che, solo in casi di maree forti o di acque spinte da un forte scirocco, viene sommersa; tali tratti incolti chiamansi barene (maremme). Altre volte questi tratti di fondo sono più bassi, tanto che ogni alta marea li sommerge ed allora chiamansi 'paludi. Se una valle non ha il naturale circuito delle barene, l’uomo provvede ad impedire la fuga del pesce con un graticcio di canne chiamato grisiola. Nelle valli non solo v’è ricchezza di pesce, ma il cacciatore trova abbondanza d’uccelli acquatici.