Lfl CITTÀ DEL PIACELE Antichissimo è sui visitatori il fascino di Venezia. Poche isolette, in una laguna deserta, uniforme, arida, si erano per opera d’ingegno umano, come fosse per virtù d’incanto, trasformate in un meraviglioso labirinto di ponti, di calli, di canali, di palazzi, di chiese : dove una popolazione, fervente di vita, profondeva i tesori dell’ Arte, creava un sapiente modello di costituzione politica, costruiva flotte possenti, instituiva ricchissimi commerci. L’arte, la politica, l’industria, il costume degli abitanti eccitarono la più grande curiosità; e la città diventò nella fantasia delle genti, fin dal Rinascimento, la dimora eletta del piacere e del sogno. Gli Italiani ne temevano e ne celebravano la grandezza e la forza, gli stranieri ne esaltavano la ricchezza e la bellezza. Non a caso della “ molto magnifica „ e “ trionfante Vinegia , del Cinquecento, come la chiamavano gli scrittori, fece Shakespeare il quadro storico e fantastico di alcuni suoi drammi. Ma nella fine del secolo XVII, dopo che le penne furono stanche di adulazioni e di iperboli, cominciò la visione ad essere più sincera, le descrizioni più esatte e diffuse : e le pagine de’ viaggiatori, fin che durò la Repubblica, conservano per noi tanto interesse a bene rappresentarci quel Settecento veneziano, pieno di seduzioni. Ingenui, ma più cari, fra quei vecchi libri i Viaggi per Europa (Napoli, 1701) dell’ avv. Francesco Gemelli Careri (di Calabria), che poi girò tutto il mondo. Scegliamo dalle lettere “ di Vinegia „, nei primi mesi del 1686, qualche nota. “ Quanto alla dilettevole libertà, ella è tale, che