PICCOLA GUIDA mata a croce greca, è coperta da cinque cupole bizantine, la maggiore nel mezzo, le altre alle estremità delle braccia. Il vestibolo rammenta Ve/tonartene della chiese bizantine svolgentesi su tre lati, dei quali uno è occupato dalla Cappella Zeno e dal Battistero. Più che 500 colonne di porfido, di verde antico, di serpentino nell’interno e nell’esterno; ed i mosaici si dispiegano su di una superficie di più di 2400 mq. Tornerebbe affatto impossibile, nei ristrettissimi limiti prefissi a questa Guida, descrivere ordinatamente e compiutamente le varie parti del tempio bellissimo ; ci è forza, invece, richiamare l’attenzione su ciò che di più notevole per qualsiasi ragione vi si contiene. Cominciando dalla t'acc iata, invitiamo il visitatore ad osservare il mosaico sull’ ultima porta a sinistra. È il solo conservato degli antichi, a raffigura la Chiesa quafc era non prima del 1205, poiché vi si scorgono i quattro cavalli, che per 1’ appunto in quell’ anno vennero portati a Venezia. Fu disputato se codesti cavalli abbiano in origine ornato l’Arco di Nerone a Roma, d’onde Costantino li trasportò a Bisanzio, o se debbano ritenersi sculture greche di Chio, da dove Teodosio li avrebbe tratti a Costantinopoli. Dall’ ippodromo di Costantinopoli li levarono i Yeneziani al tempo della quarta Crociata, e li vollero poi sul loro maggior tempio, segno perpetuo della loro strepitosa vittoria. Di singolare pregio sono i bassorilievi della porta centrale ed, assai più vecchi, i bassorilievi raffiguranti S. Demetrio e S. Giorgio, due altri santi due fatiche d’Ercole. Bassorilievi arcaici con figurazioni simboliche sono incastrati pure nel lato settentrionale verso la piazzetta dei Leoni, al quale si addossa il' monumento a Daniele Manin. Davanti al lato meridionale, sulla Piazzetta, vaghissime di effetti policromi, stanno le due colonne quadrangolari portate da Acri nel 1256.