l’arsenale 31 tardi cominciarono a costruirsi le galere, veloci legni da guerra, le navi onerarie che servivano a trasportare i bagagli i viveri e le munizioni ; gli ippagoghi pel trasporto dei cavalli; le navi castellate, specie di navi a torre; gli uscieri, gli arsilei, le cumburie, e nel secolo decimo il primo Bucintoro, che serviva a condurre il doge allo sposalizio del mare. Questo naviglio dopo la serrata del Maggior Consiglio, e per decreto di esso, fu nel 1311 ordinato « fosse unico per forma singolare e per ricchezza, sorprendente per intagli e decorazioni e servir dovesse a tutto il Corpo Sovrano ». I dromoni, che dapprima erano a 50 remi, furono nel secolo XIII portati a 100, ed in questo secolo troviamo indicate le costruzioni di navi nuove, cioè: le navi latine da commercio e da guerra, le galere grosse a remi ed a vela, le galere lunghe che portavano le macchine pel getto delle pietre e delle balestre, per le quali Mariti Sanudo scrive che 60 di esse richiedevano 15 mila uomini di equipaggio e costavano 432 mila fiorini d’oro in un anno. Nei secoli posteriori uscirono da questo Arsenale le galere da mercanzia, le tartane da commercio, le tartane grosse da guerra, i cammelli, le gagiandre, le galeazze, le barche falcate, le bombarde, le galere sottili, le galere mezzane, i brigantini, le fregate, le saettie, le triremi, le quadriremi, le quinqueremi, le feluche, le fisolere, i vascelli, i bride, le galleggianti di Angelo Emo, ed altre ed altre sorta di navigli da guerra e da commercio. Da questo arsenale uscì la squadra che, sotto il comando di Enrico Dandolo, vecchio di 94 anni, ma giovane di cuore, ridusse al dovere Zara ribellatasi alla Repubblica ; indi, proseguendo la sua rotta verso oriente, piantava sulle torri di Bisanzio la rossa bandiera di S. Marco. Da esso sortirono le 34 galere e le 60 barche ar-