PICCOLA GUIDA 167 più ragione, a Pietro Lombardo. Alla decadenza spetta la facciata dell’ orologio ideata dal Manopola (1604), e adorna di statue, alcune delle quali sono antiche. Alla Loggia si sale per la Scala dei Giganti disegnata da A. Rizzo. Trae il nome dalle due statue colossali di Marte e Nettuno di Jacopo Sansovino, clic sono a capo di (issa. Nella Loggia la Scala d’Oro conduce al piano superiore. E dubbio se sia dello Scampagnino, o del Sansovino ; gli stucchi cd i rilievi sono di A. Vittoria. La sua denominazione indica la eccezionale ricchezza dell’ ornamentazione. Sarebbe opportunissimo qui dare piena contezza di tutte le Sale del Palazzo, avvertendo l’uso loro al tempo della Repubblica, ed esponendo il pregio delle numerosissime opere d’ arte che si conservano- Ma ciò ci obbligherebbe ad estenderci molto al di là dei confini che ci siamo imposti, e perciò, rimandando il visitatore ai cataloghi stampati che trovatisi in ognuna delle Sale, aggiungeremo brevi parole. Poiché il Palazzo che accoglieva il Doge e le maggiori Magistrature, doveva rispecchiare la grandezza e la potenza della Repubblica, fu studio costante accrescerne l’incomparabile magnificenza. A questo proposito si conformano la vastità delle Sale, la ricchezza dei soffitti, la profusione degli ornati d’ogni maniera, i dipinti infine, che per mezzo dei più insigni artefici sulle pareti e le volte dovevano ai presenti ed ai venturi raffigurarti la gloria di Venezia. A gara i maggiori pittori operarono nel Palazzo Ducale, che meglio il’ogni altra raccolta rappresenterebbe lo svolgersi luminoso della Scuola Veneziana, se gli incendii non avessero distrutto le creazioni dei Vivurini, dei Bellini, di Carpaccio e ili altri sonimi. Guasto si conserva l’affresco del Guariento (1365) nella parete della Sala del Maggior Consiglio ricoperta della grandiosa tela del Tin-