18 MEMORIA DEL PASSATO conosceva come casa sua, quanto nelle parti (P Italia, di cui non le sfuggivano le condizioni politiche precarie. Seguiva passo a passo il fatale avanzarsi degli Ottomani, e vedeva che essi sarebbero riusciti a soffocare tra le loro spire quell’impero Bisantino, che s’era tenuto in piedi per tanti secoli con l’astuzia e coi tradimenti, armi dei deboli. 3. Appena il nuovo nemico scese in vista dell’Europa, anche Venezia corse ad affrontarlo, aprendo quella serie di epiche lotte, da cui non si ritrasse mai se non dissanguata, quasi morente, in cui sostenne, anche lasciata sola dage- 8. Fot. Scartoa. , . ,, .. losi alleati, ronore della patria e della cristianità. Ma se essa s’impegnava in questo dovere, e scriveva, fino al-1’ ultimo secolo della sua vita, le pagine più belle dei propri fa s t i, non meno doveroso le parve di raccogliere in un fascio, sotto il suo governo, le città e le provincie che facevano corona al Dogado, e sulle rovine di principati deboli o effimeri o tirannici, fondare una potenza, accarezzare una magnanima ambizione, che l’Europa collegata riuscì a soffocare a Cambrai (1508). Tale ambizione si compendia nel grido: Italia, Italia che suonò sulle labbra dei soldati repu-blicani nell’atto di combattere i nemici sull’Adda (1509); ma anche dopo l’umiliazione patita, Venezia «. Fot. Scarpa. Porta della Carta,