CULTURA 89 di questo illustre Istituto si riconnettono ¡illa offerta «■he Francesco Petrarca faceva nel 13(13 al Senato Veneto di quanti libri egli allora possedesse e fosse per avere in futuro “ hac lege quod libri non vendantur neque quomodolibet distrahantur sed in loco aliquo... ad Sancti ipsius [ Marci | honorem et sui memoriam nec non ad ingeniosorum et nobilium civitatis illius... consolationem et commodum perpetue conserventur... „ In cambio il poeta chiedeva una “ non magnani sed lionestam domun „ per si: ed i libri medesimi. L’offerta fu accolta dal Senato come appare dalle Deliberazioni segrete dell’Archivio di Stato: e tradizione addita ancor oggi il luogo ove sarebbe sorta (sulla Riva degli Schiavoni, presso il Ponte del Sepolcro) la casa dalle “ due Torri „ concessa al Petrarca e da lui abitata. Ma la effittiva consegna dei codici petrarcheschi alla Repubblica è stata recentemente revocata in dubbio; e la questione non è per anco risoluta in modo definitivo. Certo non rimane oggidì nella Marciana un anche piccolo nucleo -di manoscritti, che si possano credere appartenuti al Petrarca ; ma ad ogni modo il grande umanista rimane il padre ideale della Biblioteca che egli si augurava di veder sorgere e crescere “ magnani et famosam ac parem veteribus „. La storia sicura, della Marciana comincia poi con la regale donazione che il famoso Cardinal Bessarionc di Trebisonda ( 1403 [?] - 1*472) faceva alla Repubblica nel 14GS di tutta la sua preziosa biblioteca adunata con incredibile amore ili erudito e con ingenti spese nel corso della sua vita operosa. Circa un migliaio di codici, cui il donatore stesso aggiunse più tardi i primi prodotti della nuova arte tipografica, costituivano la celebre raccolta nella quale prevale per importanza dirà subilo ora, hanno una biblioteca di consultazione, ed in entrambe vi è una sezione geografica con buoni libri fondamentali.