160 LA LAGUNA frega, sotto le cui acque c’ è la città di Centranica, là vicino c’ è l’isola di S. Cristina ove si trovava un monastero le cui monache dovettero fuggire a Tor-cello davanti allo acque invadenti. Scomparvero pure ingoiate dal mare due illustri città, Ammiana e Co-stanziaca ; al posto della prima si vedono due fossi, la seconda trovasi sotto ortaglie formatesi con materiali fatti portare là dov’ essa sprofondò. Nelle paludi di Cona e della Rosa presso Torcello si possono vedere nelle basse inaree ruderi di antiche fabbriche, Là eravi l’isola del monte dell’ Oro, (ora ridotto ad un tumolo) ove la leggenda narrava fossero sepolti i tesori di Attila sotto la custodia di un demonio. Così scomparvero Castrasia, Marcelliana e Verni. Ma, se da una parte il mare divora isole, dall’altra 1’ uomo ne fabbrica di nuove o rende più vaste quelle troppo ristrette, accumulando il materiale ottenuto dagli scavi dei canali. Così fu formata l’isola di S, Giacomo in Palude fra Murano e Burano, furono ampliate quelle di S. Clemente e S. Elena, fu fatto di sana pianta tutto il terreno su cui siede la Stazione marittima ecc. In queste lotte contro il mare, Venezia vuole essere vincitrice e con una pertinacia che trova riscontro solo fra gli Olandesi, vuole che l’infido elemento le porti richezza, non morte e, se anche non rinnova più attualmente l’annua cerimonia dello sposalizio, riafferma però ogni anno di più il suo dominio sopra quello di cui da tanti secoli fu proclamata regina.