20 MEMORIA DEL PASSATO ricchezza, tutelando insieme i diritti della comunità e dei singoli cittadini. Si preparò per tal modo la via a un’autorità che non le fu più strappata di mano, nemmeno da ragionevoli proposte di riforma, le quali furono combattute, perchè, invece di ravvisare in esse la salvezza dello Stato, si temette, a torto, dovessero affrettarne la rovina. L’aristocrazia, del resto, fu rigida anche contro se stessa, e ne abbiamo prove luminose negli Atti del Consiglio dei X e degli Inquisitori ili Stato, sui quali tribunali formidabili finì per accentrarsi il governo. Che se la storia politica di Venezia, specialmente i suoi ordinamenti, domandano, a intenderli bene, a penetrarne lo spirito, fatica ed acume non lievi, v’ha una parte dei suoi fasti che balza agli occhi di tutti, che da tutti può essere, con poca preparazione, apprezzata, ed è quella che è scritta nei marmi, nei bronzi, nelle tele, sui codici, nei prodotti varii della letteratura e della musica, quella parte che foggiò a gentilezza l’anima del popolo nostro, che sembra renderlo anche oggi, chi forse guardi oltre la superficie, orgoglioso del suo passato. •j. Ma per tornare al mio assunto dirò, riassumendo, che le pietre miliarie della storia di Venezia stanno innanzi agli occhi nostri quasi congiunte fra loro dalla logica fatale degli avvenimenti, sieno essi prosperi o avversi. Venezia non diffidò mai di se stessa interamente, nemmeno nell’ ultimo secolo della sua libera esistenza, e ciò perchè la coscienza della propria vitalità la sorresse fin dalle origini, durante le intestine discordie, e la rivalità fra le isole, e la lotta fra il popolo e i dogi, e il tentativo delle grandi famiglie di rendere ereditario il dogado.Ma allorché divenne stabile, in luogo sicuro, la sede del governo, il Leone impennò le ali al volo glorioso. Come nella storia di Roma, le