44o MDXXVHI, MAGGIO. 446 andato il conte Lodovico Belzoioso con 2000 fanti ussiti di Milan con scale a una porla di Pavia la qual era custodita da do nostri conteslatieli, vide-licet, Coscho di nation .... qual era in Milan con il Leva, si partì in corozo et vene nel nostro campo, fo tolto et datoli fanti et poi mandato in Pavia; era etiam .... con le loro compagnie; la qual porla è al canton di .... Et cussi in * trorono dentro .... et fato presoni li capi. Si ritirò in castello Hanibal Fregoso et Bruno da Clu-son fratello di Aguslin, i quali poi si reseno salvo le persone. Scrive, il duca di Milan dolersi mollo di questa perdida la qual era cuslodida da le zenle di la Signoria nostra, zoè da fanti 900, homeni d’arme .... et lizieri .... Era per nome del Duca comissario .... qual è fato presoli. Scrive, la terra non si mosse, ma nostri volseno fare un poco di contrasto, ma non poteno. Questi erano in Pavia. Domino Piero da Longena. homini d’arme 75 Jacomo Vicoaro capo di cavalli liziezi..... » » 55 Conte Brunoro da Porlo, cavalli lizieri .... » » 50 A piedi. E! Cluson..........fanti 227 Cesar Martinengo ....... » 167 Hanibal Fregoso................» 301 E1 Cosco....................» 212 numero 907 Questa nova venula storni molto lutti, et fodalo la colpa sia sia tratado con quel Coscho capitario di fanti. Fo scrito a Lodi dolendosi del caso seguito, qual tenimo sia sia contralto ; et però è da far bon animo, nè seino per mancar in tutto ; con altre parole. Et debbi esso orator nostro sier Gabriel Ve-nier parlar al Duca, debbi ben custodir Cremona et Lodi etc. Et questa lettera fo spazata lì nel Conscio di X. Fo scritto in Franza a l’Orator nostro justificando la cossa, et la custodia havevamo in quella terra, con mandar in nota il pressidio lenevano. La cosa è seguita nel modo si ha, et si manda li avisi ; ta-men fo notada el rimesso expedirla per Pregadi. Fo posto una parte presa aricordata per sier Nicolò Venier è sora la Zecha, che de li ori se mete in Zeca et sono et si barerà di la Signoria nostra siano stampade corone, qual in campo si dà per lire 6 soldi 18 1’ una : la qual di lina banda habi un San Marco in marcheto et da l’altra una erose ; et sia di oro di 22 et........... Copia di una lettera del campo da Cassati, 30O scritta per il signor Janus Maria Fregoso, a dì li Mano 1528, ad Angustino Abondio in Venetia. Missier Auguslino. Per la presente sarete avisato, come hier malino de dì chiaro li inimici mirarono dentro de Pavia da la porta dove era Coscho con la compagnia a la guardia, con intendimento di quelli di la terra et di quelli di Coscho, per quello intendemo et per quanto si è visto de l’inlrare de inimici. A la quale impresa contro nemici non gli comparse compagnia, se non Hanibale con la sua compagnia che combátete animosamente più che puolè ; et ne furoi) uccisi molti de nemici. Ancora di quelli di Hannibale, et lui rimasto preso non havendo soccorso dagli altri, perochò gli bisognerà pagare qualche buona sum-ma di danari. Sichè dal canto nostro non è mancato di avisare la excellentia del duca de Milano subito che li inimici andavano a quela volta, et che voles-seno provedere con celerilà sicome noi l’avevamo svisata in tempo ; et così havessemo risposta da Sua Excellentia de la receputa di le nostre ledere et che liaveva avísalo. Dal canto nostro, non gli posseva far altro se non dargli aviso in tempo come bave-mo fallo, nè al iudilio mio questa cosa non è de grande importante excepto per il nome, perchè in quella terra non trovarano nè danari né victuarie. Per rispetto di Bergomo non si manca di fortificarlo ; ma se la Serenilà del Principe, sicome gli liavemo serillo, non fa provisione del pagare li fanti, non saperpo in che modo poterlo fornire oc* corendo che li nemici andasseno a quella volta. Similmente dico de le gente d’arme, che non sono pagale. Pur dal canto mio non sono per mancar ; nè altro dirò per questa salvo che solicítate la resolution, ma.............