43 andò verso il campo, al qual gionse a li 19 del mese, et rilrovó quello ess r tra lo Danubio et la Mura fiumi erosissimi. Et stato in dicto campo una zornata, vide quello esser da persone 10 milia in circa, gente desulile, mal in ordine et mal pagate et per la tnazor parte infermi. Et dieta.infirmili aver inteso esser processa da le uve, che al tempo de le venderne per hongari furono attosegate, et de tal infirmiti esserne morti da 6000. Dice che in dicto campo era da 1000 cavalli, il resto fanlarie, et tra li altri era il conte Zuan de Corbavia con cavalli 200. Partito de li, andò a Graz dove havea inteso • atrovarsi la persona del Principe, et giolito là a li 24 del mese, intese esser de lì partito il dicto Principe et andato a la volta de Vienna. De lì in Graz intese, a li precedenti zorni esser sta facla una dieta, et era sta electe 3000 persone, quale havean tenuti ben 15 zorni senza danari et poi scossa per il paese certa quantità de danari de imposilion, li havean data meza paga et mandati a la volta del campo. Intese etiam, il Principe haver spazato ambasadori al Gran Turco per adimandar pace o tregua. Partito de li, vene a Ci), dove ritrovò esser sta intertenulo uno che si asseriva ambasciator del marchese de Mantoa, et le lettere che li erano stà ritrovate era stà per il capitanio de Cil mandate al Principe, benché el dicto asserto ambasciator diceva baver nel cuor quello l’havea da dir al Principe; con el qual esso referente parlò et adimandalo di la causa del suo andar a quelle parie, li disse esser andato per comprar fomenti. Intese etiam, come el Principe havea posto una nova imposilion al paese, el che el Vayvoda aveva dato una stretta a le zenle del Principe, zoè a quelle 3000 persone mandale da Graz verso el campo. Et da Cil poi è venuto de qui. Referisse etiam, in diete parte haver inleso da diverse persone, che il Principe ha dimandalo danari a li soi baroni del paese per far la guerra, et loro ha-verli risposo non volerli dar più danaro alcuno per conto di far guerra. Et li popoli tulli dolersi de dicto Principe, digando che mal non baveri vieto-ria per haver lui spogliato tulle le chiesie di arzenti et non li haver lassato salvo calici el patene'de rame, et per pagar li soldati haver lui impegnali quasi tulli li sui castelli. Item, riferisse haver inteso, che ludi li hongari si son ribellali el ritornali dal Vayvoda. Adimandato di le biave, riferisse esserne abundantia et che qua a li confini ne vien conduole assai quantità. 44 In questa malina in Collegio fo parlato zerca la deliberatici) di beri, et fatto le ledere, Ira le qual una bona lettera al Capitanio zeueral, che ’1 vegni in Lombardia, con dolze parole; su la qual el Serenissimo voleva pur che la opinion persa lusse la mior, tamen fo fatte le ledere et expedite sì al Pe-xaro come al Capitanio zeneral et al Pisani. Laus Deo A di 7 Marzo 1528. Referisco io Bernardin Gelfo da Bassan servi-(or de vostra signoria, de ordine de quella esser stalo a le parte superiore per intendere quelli andamenti et movimenti de’ inimici, et haver inteso ut infra : Et primo, a di 27 Febrer la sera mi ritrovai in Vaisuga na a Griglio, dove etiam gli era zonto missier Francesco Castelalloet il signor Carlo Trapo (Trapp) capitanio de Bisen tutti dui commissari dell’imperatore, quali andavano publicando alcuni manifesti del Principe, il tenor de li quali non naro a vostra signoria, perchè quella è slata avisata del vero, perché subito spaciai uno messo apposta al magnifico podestà di Bassan. Item, dico che a di ditto la notte zonse nel ca-stelo de Trento carete 4 lanzoni, el questo I’ ho per via de uno servilor di missier Andrea da Rezo comissario ut supra. Item, che a di Zoba 27 ut supra zonse a Trento missier Nicolò Trauslelf capitauio sopra le artigliane, con alcuni bombardieri, et portò lui li sopra-ditli manifesti da Yspruch. Item, che a li 29 ditto a Riva di Trento furno facle cride, con pena de 150 marchi niun dovesse condur tignami fuora del territorio. Item, che subito da poi de li furno tolti in nota lutti li legnami segadi si ritrovava iy man de li mercadanli, et da poi scritti, fattogli comandamento che sodo pena della forca non dovesse vender ditti legnami a niun fino non baverano altro iti coni-mission. Item, ho inteso in Trento per più vie, come alcuni maistri di far barche eusì richiesti sono andati a Inspruch, per provvedere ili alquante barche. Item, nel Lunì, due del presente mexe, mi retrovai a Roveredo, et disnai con quel mio amico, qual era con il conte Gerardo de Archo el il podestà di Rovereto, et disnai con loro et fu parlato de più cose circa la guerra, et tandem tulle le sue raxon MDXXVIII, MARZO.