539 MDXXVIII, MAGGIO. 540 questi 50 cavalli lizieri. Ave : 128, 5 de no. La qua! parte fu posta per sier Lunardo Emo savio del Coliselo solo et li Savi da terra ferma. Fu posto, per li dicti, dar a uno conte Borso de San Fior (Santa Fiora) recomandado perei Capitalo Zeneral nostro cavalli lizieri numero cento, ut in parte. Fo presa. Ave : 110, 7 di no. Fu posto, per li diti, dar conduta de 50 homehi d’arme a domino Batista da Marlinengo qual si ritrova in Asola, con questo non loy de quelli sono stati in Pavia con Piero da Longena, ut in parte. Fu presa. Ave : . . , . Fu posto, per li dilli, far la ordinanza in trivi-xana, et sia sopra de quelle el fidelissimo citadino nostro Lodovico Malombra, qual babbi ducali 80 a l’anno a page 8 a l’anno, el (anse di 4 cavalli ; ma non li cora el stipendio fin non bavera principiado a farli. In la qual parte non fu de opinion sier Lunardo Mocenigo procurator, savio del Conseio, nè sier Andrea Mozenigo savio a terra ferma. Fu presa. 90, 35, IO. Fu posto, per li dilli, alenlo le instantie fate in Collegio per l’orator del re Cbrislianissimo, et lettere del signor duca de Milan et del Capilanio Zeneral nostro, che al strenuo Coscho qual havia fanti 250 et era in Pavia, et non sol uni inimici non introno da quella banda, imo coni ha té con loro et ama-zò 12 de inimici, però sia retornato a la conduta l’havia, et de più cressuti fanti 50, sì che ne babbi 300 ; et sia expedito de qui et mandato in campo. Ave : 87 de sì, 43 de no, 13 non sincere. Fu presa. Fu posto, per li Savi del Conseio et lerraferma, che alento le lettere del Capilanio de Padoa, non trova chi voy tuor a fitto fin Seplenibrio li arzeri de Fossa Lovara ma ben toriano fino a Pasqua ; per tanto, non obstante la parie presa sia scripto al Capilanio de Padoa li debbano affilar fino a Pasqua proxima, ut in parte; videlicet li arzeri di Fossa Lovara, Solesin et Carmegnan, et li danari si spendino in reparation de li diti, ut in parte. Ave: 117, 8, 8. Fu presa. Et volendo sier Bernardo da chà da Texaro Cao di XL meter la soa parie de preti, etiam se voleva rneter certa parie intervenendo la rota del Polese-ne; le qual parie haveano conlradition, et il Serenissimo non volse, et fo licentiato Pregadi et reslò Conseio di X con la Zonla. El fo ledo do lettere, di....... »...... Da Verona, di sier Zacaria Orio, di 28, partìcular, vidi lettere. Come beri di nocte mo- rite in Caslel vechio Zuan de Ariete contestabile nostro fidelissimo, qual havia 50 fanti et noviter li fo cressuli altri 50. Inimici hanno questa nocle passata bombarda Sermion; ma Agustin Cluson con li fanti è dentro si hanno defeso, sichè inimici nulla hanno fatto. Quelli fanti et il Provedilor era in Salò con homeni del loco è fuzili, sì come se ha per lettere del Capitatilo del Lago. Per relation de vilani se ha, inimici haver comanda cari per cargar suso li ponti et altro, et levarsi da Peschiera, el par siano intrati in Salò. Questo è quanto si ha fin hore 20. Il saco de Bardolin seguite, che li restati de inimici in Peschiera partirono a mezo dì et zonseno a Bar-dolin a hore 5 de nocte, et quelli dentro per fuzer se butorono alcuni in acqua nel lago el se anego-rono. Inimici sachizorono el loco el presi alcuni di (aia ritornorono a Peschiera. Di Hercules Poeta vidi lettere da Verona, di 28, scritte a Francesco di Nobili. Scrive, inimici sono a Rivoltella et Desanzano, alendeno a far male secondo el solilo ; Il intende da molti lio-meni abitanti di sopra,che Cesare habbi comandato novamente nel conta de Tyrol da 5000 villani et con segeti et falze da mieder. Se stima vogliano dar el guasto a questi paesi; che saria gran miseria. Il signor Dio gli levi le forze. Hanno per ancora a Peschiera una bona guarda. I mei fanti de la Chiusa hanno guadagnalo selle zatre dove inimici banno condutte quelle ultime monitione, di sorte che non haranno persa la fatica. Copia di una lettera scrivea Paulo Luzasco a 361 la Signoria nostra, la qual il Serenissimo non volse tuorla nè udirla, portata per uno secretano del signor marchese di Mantoa. Serenissimo Principe. Da poi con questa mia basciato humilmente !a mano de la Serenità Vostra, la supplico se degni per la sua solita tanto gentilezza et cortesia benignamente odir el caso mio, et farsemi grato de la gralia sua anco eh’ io non sia a soi servitii, perchè veramente per la servitute che io gli ho fallo come ne può render bona testimonianza el signor Provedilor, signor Colaterale et molti altri, et per quella eh’ io desideravo de fare, et anco per quella ch’io li farò sempre in quanto potrò con honor mio, non merito me sia negato tal gralia, sforzandone de non esser molto longo nel scrivere per non fastidiar la Serenità Vostra. A li giorni passali, havendo io grandissimo desi-