151 MDXXVIII, MARZO. 152 diclo lozamenlo. Et che sia vero, vene con animo di volerse metter infra Melzo et qui, et far perder quelle gente erano in Melzo, over che col disordine di esse genie far I’ uno et l’altro effecto de Melzo et de qui. Ma lo illustrissimo signor Governatore et clarissimo Proveditor anliciporno il tempo, et sal-varon le gente, assecurandose qua. Ma questa fu la loro intenzione. Magnifico Capitanio, perfino che le nostre forze sono state insieme et grosse, nui semo stali patroni de la campagna, nè posseano dir li inimici che’l fiato fusse suo, perché subito loro era fora de Milano erano presi. Da uno mese in qua, o circa, le nostre gente hanno comincialo a sfilare et andar in campo de (ranzesi et de inimici; quella pò sapere, che da una hora a l’altra sanno meglio le gente che noi semo, et più che da poi che hanno soccorso Lecco, per haver visto gran poltronaria ne li nostri fanti ; et da novo ogni dì sen vanno, de sorte che el Leva delibera dislogiarne de qui, o sachegiar Bergamo. Et se ha da più lochi, che’l prepara ponti da passar acque, scale et vicluarie, et più se ha che deve levarse da Pionlello et andar alozar a Vilmer-calo, et de lì voi andar ad Trezo et buttar un ponte. Quella sapia, che da più lochi se ha, che ’1 poi menar con effecto con seco 6 milia fanti, et tuttavia ingrossano, perchè italiani tutti concorrono là. Vostra signoria pensi, che passando loro con questo numero, che modo havemo nui da lenir che non passamo 3 miliara, che per assicurar le cose di Berga-97* mo non vorremo esser per niente manco de 3 miliara? ludichi quella, che abandonan lo nui questo alzamento el non facendo altra provision, sarìa forza che tutta Jeradada andasse in preda. Olire che, non so come passasse le cose da Lodi et Pavia, che non gli è tutte quelle provisione bisognaria. Sicliò lo illustrissimo signor Governntor et clarissimo Proveditor ne stanno di mala voglia de esser condutli così miseramente ; del che è causa li captivi pagamenti et carestie. Pare che le lor signorie habino a questi dì scriplo a la Illustrissima Signoria, et non ne hanno resposla. El per questo par, che questa mallina se siano resoluli mandar lo illustrissimo signor Cesare Fregoso a la'Serenissima Signoria. Io ho * visto in altri lochi far tulio quello si pò et se sà per vincer;qui me par sia tutto l’opposito, che se fa ogni cosa per perder.Che’l sia vero,che dì fa se parli di Lodi spetiarie, malvasie et salumi, chi dice per 6, chi per 10, et chi per 18 milia ducali, quale robe andavan verso Milano et se imbatterò in certi ’cavali del conte de Gaiaza,et parte ne sacchegiaro et parte ne andò a salvamento. Io nou ve dico de le salvaguar- de fade qua, et la fine in el monte di Brianza, che adesso parie ne galde li nostri inimici. Sichè, magnifico patron, non posso far non habbia passion, perchè ce vedo in male esser, in preda de poltroni. Pur il signor Dio ce mette la sua mano El se ha, che P altra nocte dui capi di questi Adorni si erano presentali verso Genu i con 500 fanti et aspeclavan la armata cesarea che s’ era partita da Corsica, qual non se intende dove la sia arrivata ; ma se li dui capi spingeano inanzi, per haver il signor Teodoro poca zente, si indica facil che harìano preso Genoa, et uno de ca’ Doria ha facto certa zente in favor di franzesi, le cose andavano poco bene. El se ha ancora da qualcuno, che li inimici vogliono andar in su LomHIina. Apresso scrivendo questa, el se ha hauto, che le zenle mimiche che voliano andare in Lomelina sono revocate et vengono verso Trezo per buttar el ponte, et già hanno comenzo a butar et gionger le barche insieme. El Leva doveva hier sera allogiare a Monza. Altro non scrivo per hora. De continuo a vostra signoria me ricomando. 1lai campo a Cassano, a dì 26 di Marzo 1528. De Vostra Signoria servitor Antonio de Castello. A dì 29 Domenega. La matina, vene in Collegio l’oratordi Milan con una lettera di Lodi, di domino Zuan Battista Spiziano, li scrive de preparamenti de inimici, et se doveria far più numero di fanti, perchè il Leva voi venir a Cassan; et che ’I voi far più fanti a nome del signor Duca qual se aspecla a Cremona et torà danari ad imprestedo da le città, cussi doveria far la Signoria nostra in questo bisogno, far etiam le città contribuissa, et si fazi presto II Serenissimo laudò, et si faria. Da Bergamo, di rectori, di 26. Come continua pur le voce che inimici voglino metter ponte a Trezo, facendo grossa preparalion di barche et legnami. Il clarissimo proveditor Moro, diman fa intrar in la città domino Guido de Naldo con fanti 500, li quali tutti alogierano in Borgocanal di ordine suo, et dimane etiam si principia un reparo a la dicla porta de Canal per fortificar un poco quella parte, benché si spera non accaderà. Inimici fanno tutte queste moveste, soluni per far mover l’exer-cito nostro da Cassano. Da Salò, di sier Hironimo Gradenigo proveditor et capitanio di la Riviera di brexana,