25 MDXXVllI, MARZO. 26 pitanio nominato Dogano Grison si fece da merea-dante et apresenlossi al Proveditor di Salò, el an-dete a la eorle del Principe, et non vene per il lago, ma smontò a Gargnan, et per terra con guida 15 sene andete. Et.il Proveditor non l’aria lassato passar se non li fusse sta ditto per alcuni di Salò che lo conoscevano, che era mercadante et homo di gran fazon et di guerra. De qui se lia, che il Principe ritorna in Hongaria per haver hauto la sua gente sinistro da le zente del Vayvoda. lo ho mandato a Trento dove si fa una dieta de li signori del conta di Tiruol, et quello sarà risolto lo saperò benissimo. Dicesi che il signor Antonio da Leva scrive in Alemagna : soccorso, soccorso, altrimenti la fame lo strenzerà a pigliar partito. Se conducono biave a Riva et farine. È stali dui regenti in la vai Deben a veder quelli passi; non bisogna fidarsi. Fu balotà iusta le leze sier Francesco Dandolo venuto Soracomito, haver ben servido et tenuto la galla. Ave 110, 1. 15* Fu posto, per li Savii del Conseio et terra ferma, excepti quelli nominerò di sotto, una parte di ritornar su le decime, et altra siano lansadi ca-daun, qual poi sia incorporada et se intendi pagar tanto per decima, et questo per anni 5, con molle clausole, et duri questo per anni 5, ut in ea. Fu posto, per sier Zuan Malio Bembo, sier Carlo Cappello Cai di XL, sier Lunardo Mocenigo procurator, sier Luca Trun procurator savii del Conseio, sier Piero Boldù et sier Filippo Cappello savii a terra ferma, una parte di retansar di novo tutti, con molte clausule, ut in parte. Et per esser do opinion, fu rimessa a ballolarle doman. In questa matina, in Quarantia criminal fo menà uno caso intromesso, una retention in caxa di sier Zuan Malipiero qu. sier Hironimo qu sier Zuane, qua] Sabato passato fo retenulo per una sententia voluntaria fatta al Petizion in favor di Boli fo de ser Homobon Grili, per causa di certo colar ave et non ge lo rese. Et sier Michiel Trivixan avogador intromesse et parlò. Li rispose in favor di Griti domino Cornelio da Fellre dotor. Andò la parte di taiar la retention, 19 de sì, 12 di no, 5 non sincere. Et fu presa di una balota, perchè non si poi per debito tenir in caxa. A dì 4. La matina fo gran pioza et vento et calivo tempo. Di Brexa, di sier Antonio Barbaro podestà et sier Zuan lero capitanio. Come, nel suo Conseio haveano preso di dar li 10 milia ducali ri- chiesti ad imprestedo, iusta la parte, la qual ave tre ballote di no. Da Cremona, di sier Gabriel Venier ora-tor, di.... Come il Duca era montato in burchio per andar al suo camin verso Ferrara per andar a Loreto, con ordine dato a lui Orator l’aspettarla a Caxalmazor. Et cussi esso Orator, iusta le lettere haute di la Signoria nostra che’l vadi, con lui si partirà per andar insieme. Veneno in Cojiegio li do oralori padoani domino Anlonio di Caodivaca el cavalier el domino Zuan Battista da Lion dolor, el portono ducali 2000 a conto de F impresiedo ; il resto sariano etiam presti. Da poi disnar fo Collegio di la Signoria per la cosa di becheri con li offici deputati, Governadori, Proveditori di Cornuti, et ofieiali a la Bucaria, et nulla fu fatto, rimesso a uno altro zorno. Da Fiorenza, di sier Antonio Surian dotor et cavalier, orator, di 24 et 27. Il summario di le qual scriverò di sotto. Da Vicenza, di rectori. Come quelli voleno pagar l’imprestedo, che l’estimo pagi di quelli paga da soldi 5 in suso, et voleno se comprendi etiam li venitiani hanno beni in vicentina. Del Ceresara, da Larizano, alli 24 di Fe- \q braro 1528. Monsignor oggi è venuto in Lanzano, dove fin qui non ho altro, se non che da li ho-meni di la terra se dice che li cesarei venivano verso il Garigliano, quali in ludo, con quelli di le forleze che sono uniti, sono da 16 in 17 mila fanti con una grande quantità de arlellaria, et che è bellissima gente; ma questo l’ho solo dal populo, nè però ancor si ha di certo che siano ussiti di Roma. Del ditto dì 25, ut supra Beri s’ebbero avvisi da Firenze, da I’ Aquila, et dal signor Valerio Ursino, li cesarei esser ussiti di Roma, preso il camino verso Napoli da Santo Germano costegiando la fiumara del Garigliano; del che Monsignor si mostra molto contento, et dice non voler tardar più in loco alcuno fin che non si trovi |^sso loro, con animo di combatter ogni volta che gli venga il proposito. Cosi dimane parte da Lanzano, et va al Guasto procedendo per l’avenir diligentemente. Et il capitanio di l’arlellaria ha dillo a Monsignor, che la farà caminar 15 mia al giorno dimodoché per l’arlellaria non si tarderà, di sorte che procedendosi a questo modo, a iudicio de ogniuno non potria passar molto che si vederà gran cose, nè l’impresa può andar molto al longo; chèo li cesarei, o quelli, di la lega sarano sforzati al combatter per la mol-