527 MDXXVIII, MAGGIO. 528 nelle mano delli oflìciali el rellori nosiri non expe-dite, et quelli che de coetero commetteranno qualche delieto degno de pena et castigation, et cercheranno sotto pretexto de prima tonsura over rlelli quatro ordeni excusarse et liberarsi dal iudilio delli officiali el rettori nostri, reservala sempre la anctorità a quelli de cognoscer el iudicar come gli parerà, et se sera no astretti de remetlerli al foro ecclesiastico, tutti questi tali quovis modo al foro ecclesiastico restituiti ex nunc per anctorità di questo Conseglio se intendino, et siano banditi di questa città el de tutte terre el loci nostri sì da parte da lerra come da mar, delle qual terre et loci nostri debbano uscir fra termine de zorni 15 dapoi la publication della presente parte; et se non curerano obedir over ritornerano in quelli, siano trattali nelle persone et beni sui come rebelli del Stalo nostro, et ubique locorum fra li confini da ciascuno possino impune esser offesi et morti. Et se alcun bandito per homicidio puro o per altro minor caso amazerà uno tale fra li confini, fatta primamente fede per persone fide dignae della sua morie, habbia il beneficio della exemption el liberation dal suo bando. Et similiter, se alcun qual non sia bandito amazerà qualcuno de questi fra li confini, possi liberar ciascuno bandito per homicidio puro, over per altro minor caso, come di sopra è dichiarilo. Et siano obligati li Avogadori nostri de comun, et altri officiali in questa città et li rettori de tulle le terre el loci nostri, sempre quando l’occorrerà qualche caso simile, sopra uno libro specialiter a questo deputato far notar i bandi de tal iniqui in execution de questa necessarissima deliberation a memoria di successori, et questo sotto pena de ducati 500 et privalion per anni 10 de tutti li rezi-menli, officii, el Consegli nostri a quello Avogador de comun per il placitar del qual seguitasse essa remission, se ’I sera uno, se veramente serano più, la pena predilla sia per cadaun de loro, et a quesla istessa pena et modo sopraditto sottozasino lutti li officiali el rettori nostri ; la qual pena togliano alti contrafacenti li Avogadori nostri de comun, et l’uno a l’altro et cadami de loro separatamente, et similiter li Capi nostri de XL Criminai sì superiori come inferiori, et cadami de loro senza altro Con-seglio. Et similiter tulli li nodyri, scrivani et cancellieri li quali teneno et rnanizano altri simil libri criminali over bergamine, siano obligati nolar li bandi preditii sotto pena da ducati 200 et privalion perpetua de ogni officio et beneficio, si dentro come fuora. Ln qual pena sia scossa ut supra, nè per alcun modo se possi haver alcuna gralia over remission alli conlrafacienti, salvo per parte posta nel nostro Maggior Conseglio per sei Conseglierì et tre Capi de XL, et tamen la non se intendi presa se la non harà habulo li cinque sexli delle ballote di esso Conseglio. Et èsse pene pecuniarie siano divise a questo modo videlicet : se’l sera aceusalor per terzo, uno terzo del Arsenal nostro, l’altro di quello over quelli faranno la execution, et il terzo del aceusalor; se veramente non serà accusalor, siano divise in doe parte, una sia de l’Arsenal nostro et l’altra di quello over quelli faranno la exe-culion, el alle pene predille siano obligati lutti li beni delli contrafacenli quomodocumque et quali-tercumque. Et olirà di questo, quelli che prima non erano annoiali in esso libro over bergamina siano descritti, et similiter siano obligati li Avogadori de comun, li officiali et rellori nostri el essi nodari, Cancellieri et scrivani, sotto le pene sopradille, ognora che l’occorrerà uno caso simile, far publicar li banditi sopradilli ad intelligentia de tulli. Se veramente tal tristi haranno ardimento non obbedir over tornar nelle iurisdition della Signoria nostra, siano trattati come rebelli del Stato nostro, el se serano morti over ofesi, li offensori over interfectori non habbino pena alcuna, ma essi inlerlectori habbino il beneficio sopradillo. Et sia publicala la presente parie sopra le scale de San Marco et Rialto, et in tulle le terre et loci nostri sì da parie da terra come da mar, et sia registrata in l’officio della Avogaria de Comun el in cadaun altro che habbia il Criminal, el similiter sia messa in lutte le Comission di rettori nostri, accioché la sia inviolabilmente observala. Et la presente parte non se intendi presa se la non serà etiam appro- ' baia nel nostro Mazor Conseio. De parte 52 De non 35 Non sincere 45 Et iterum. . De parte 41 De non 42 Non sincere 53 Nihil captum quia pendei.